Page 19 - Notiziario Storico 2020-6
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PAGINE DI STORIA








                Gran parte del peso dell’offensiva austriaca



                    nella zona del Montello e di Nervesa fu


                 sostenuta dalla 58^ Divisione, che riuniva



                le brigate Piacenza (111° e 112° rgtt. fanteria)


                 e Lucca (163° e 164° fanteria). Comandava


                 i carabinieri della 58^ Divisione di fanteria



                                il Capitano Calogero Vitanza





            imprenditori senza scrupoli, definiti pescicani, che ar-  che ebbe ad incontrare gli dette precise informazioni.
            ricchivano con la guerra, e gli imboscati che non in-   Contestualmente riunì personale sbandatosi per la dis-
            dossavano il grigio-verde o, se proprio si trovavano co-  soluzione dei reparti investiti dal primo attacco, e lo
            stretti a farlo, ottenevano assegnazioni di comodo e a  consegnò ai comandi presenti nel settore perché fosse
            basso rischio. In sintesi, accompagnare le truppe in linea  utilmente impiegato. In questa prima fase uno sbanda-
            poteva essere pericoloso e sicuramente era complesso.   mento non era per forza sintomo di cedimento: poteva
            Il 15 giugno 1918, intorno alle 7:00, il Capitano Vitanza  accadere che un piccolo avamposto o un intero reparto
            fu convocato dal Capo di Stato Maggiore della divisione,  fossero stati sommersi e qualche componente fosse sfug-
            Colonnello Lorenzo Balsamo Crivelli e ebbe ordine di    gito alla cattura e arretrasse in cerca di aiuto e sostegno.
            raggiungere  Schiavonesca  e  Giavera  percorrendo  la  Il fatto che avessero con sé le proprie armi ne attestava
            strada pedemontana del Montello, per verificare la si-  l’onestà d’intenti. Erano quasi le 12:00, in quel momento
            tuazione e la dislocazione delle unità. Le linee telefoni-  la confusione era notevole e la situazione estremamente
            che erano state interrotte dal pesante bombardamento    dinamica: gli attaccanti tentavano d’infiltrarsi fra le ma-
            austro-ungarico e non si era in grado di avere informa-  glie rade delle difese avanzate, i difensori talvolta resi-
            zioni  dettagliate  circa  la  situazione  tattica.  Era  noto  stevano,  altre  erano  costretti  alla  resa  o  a  ripiegare.
            che, a partire dalle ore 5:00, il nemico avesse raggiunto  Poteva accadere a entrambi i contendenti di trovarsi
            la riva destra del Piave, stesse infuriando un violento  improvvisamente in braccio al nemico in quel paesaggio
            attacco e molte unità fossero state già travolte. L’ufficiale  fitto di siepi, macchie d’alberi, fabbricati rurali e appre-
            salì a bordo del carrozzino di una moto con side-car    stamenti difensivi. Un accidente del genere capitò ai
            condotta da un soldato e lasciò Selva di Volpago alla   due italiani in side-car che intorno alle 13:00, nei pressi
            volta delle destinazioni indicategli. Come ordinatogli  di Giavera, vennero circondati da una sessantina di sol-
            percorse prima la strada pedemontana del Montello e     dati austriaci che, udito il rombo della moto, avevano
            chiese notizie sulla posizione delle punte avanzanti ne-  teso il più classico degli agguati. Probabilmente il Ca-
            miche provenienti da Sovilla, ma nessuno dei militari   pitano Vitanza e il suo pilota furono salvati per il fatto



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO V  19
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