Page 68 - Notiziario 2020-5
P. 68
CARABINIERI DA RICORDARE
sarebbe dovuto partire dalla Libia. Nella prima metà pure Bengasi e Derna, devastata, distrutta e razziata di
del settembre 1940 erano iniziate le operazioni militari tutto quanto era stato possibile portar via) e l’arrivo
e la nostra avanzata si era fermata a Sidi El Barrani, un delle forze italo-tedesche, si adoperava ancora per ga-
centro poche decine di chilometri oltre il confine; il rantire l’incolumità personale e patrimoniale dei coloni
momento di stasi aveva consentito ai britannici di pre- italiani. L’ingresso delle forze dell’Asse a Bengasi, il 6
parare la controffensiva (Operazione Compass) che aprile 1941, e poi anche a Barce e negli altri insediamenti
nel mese di dicembre aveva respintoo le nostre truppe consentiva al Carabiniere Chisu, come pure agli altri
nel territorio cirenaico. militari dell’Arma e della PAI rimasti sotto il dominio
Nei primi giorni del febbraio 1941 nei dintorni di straniero, di cessare dalla condizione di prigioniero.
Bengasi si era duramente combattuto, la città era caduta Ripresa la vita e il servizio sotto l’amministrazione na-
in mano nemica il 6 e così era accaduto anche per gli zionale, il momento storico si rivelava molto particolare
altri centri della regione. In questo momento storico essendo divenuta la Cirenaica il teatro di guerra sul
per il Carabiniere Chisu, dichiarato “disperso nei fatti quale si fronteggiavano le forze italo-tedesche e quelle
d’arme del sud bengasino svoltisi dal 3 al 6 febbraio 1941”, britanniche.
iniziava un duro periodo caratterizzato da difficoltà e Tra il dicembre 1941 e i primi giorni del 1942, a
da seri pericoli, giacché di fatto era rimasto al suo causa degli sconvolgimenti bellici, conseguenza del-
posto in servizio, respingendo attacchi di rivoltosi l’Operazione Crusader scatenata dai britannici, per
indigeni che, incoraggiati dall’evacuazione delle forze evitare la cattura da parte degli inglesi o di cadere
italiane e dall’avanzata di quelle inglesi, avevano mosso nelle mani dei feroci ribelli che infestavano il territorio,
principalmente contro coloni e sedi delle istituzioni il Carabiniere Chisu si dava alla macchia. La decisione,
italiane e contro possidenti libici. Aveva contribuito purtroppo, si rivelò infausta poiché gli indigeni, che
con grave rischio della vita a mantenere l’ordine pubblico avevano il vantaggio di conoscere il territorio, tesero
fino all’arrivo delle truppe d’occupazione straniere. Ma un’imboscata grazie alle informazioni fornite da un
nonostante fossero giunti in città i britannici – i reparti carabiniere libico traditore e lo trucidarono insieme
occupanti erano per lo più australiani e indiani – il con il parigrado Pietro Selloni, che lo aveva seguito
clima di tensione non cessava affatto giacché alle condividendone la sfortunata sorte. Mai trovatone il
violenze dei libici si aggiungevano i comportamenti corpo veniva dichiarato disperso il 13 gennaio 1942 e il
criminosi delle soldataglie del Commonwealth che, so- 15 marzo seguente il Gruppo di Bengasi ne dichiarava
vente, si macchiavano di reati che andavano dal furto definitivamente l’irreperibilità (neppure il Commissariato
all’estorsione dalla rapina fino ai più gravi delitti di vio- Generale per le Onoranze ai Caduti è riuscito a trovarne
lenza sessuale, senza che la Polizia inglese facesse molto mai i resti per riportarli in patria). Le indagini condotte
per prevenire e reprimere tali illegalità. dall’Arma di Barce, reinsediatasi dopo il ritorno italo-
Insieme con altri militari della Stazione di Barce, come tedesco, nell’estate del 1942, consentirono di identificare
facevano pure gli agenti della Polizia dell’Africa Italiana gli assassini e di denunciarli a piede libero e in stato di
(PAI) presso i loro reparti, Sebastiano Chisu rimase in latitanza all’Autorità Giudiziaria. Il Carabiniere Seba-
servizio anche sotto il regime d’occupazione nemica, in stiano Chisu purtroppo non ha mai saputo di essere
uniforme ma disarmato, affrontando le bande armate stato decorato della Croce al Valor Militare per l’attività
di indigeni e sopportando i soprusi degli occupanti. svolta durante l’occupazione britannica dal febbraio al-
Nel periodo intercorrente tra l’evacuazione delle truppe l’aprile del 1941, poiché il regio decreto di concessione
britanniche in ritirata, che avevano lasciato Barce (come veniva firmato il 17 luglio 1942. Dopo la sua scomparsa,
68 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO V