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CRONACHE DI IERI






                                                 Sono in pochi;



                                                    solo quattro


            9 settembre 1943. Mez-                                                              moschetti,  pistole,  sal-
            zanotte.  Sono  passate      di fronte a un nemico                                  gono al primo piano e si
            poche ore da quando la                                                              appostano  alle  finestre
            radio,  gracchiando,  ha             più numeroso                                   dell’antico  palazzo  che
            trasmesso il proclama del                                                           dal 1866, da quando cioè
            maresciallo Badoglio. La     e meglio organizzato.                                  Verona era stata liberata
            guerra è finita.                                                                    e la gendarmeria austrica
            Bussolengo è un piccolo                                                             era stata sgomberata, ero
            paese  alle  porte  della             Sono giovani;                                 occupato dalla Beneme-
            città degli innamorati di                                                           rita. Sono in pochi; solo
            shakespeariana  memo-                 hanno paura.                                  quattro  di  fronte  a  un
            ria. Qui non si festeggia                                                           nemico  più  numeroso  e
            per la fine del conflitto.                                                          meglio organizzato.
            Gli  alberi,  le  strade,  le      Ma sono pronti;                                  Sono  giovani;  hanno
            case,  tutto  appare  avvi-                                                         paura.  Ma  sono  pronti;
            luppato in un’atmosfera              hanno giurato                                  hanno  giurato.  Come
            spettrale.  Il  silenzio  è                                                         previsto, all’una e trenta
            rotto solo da un rumore                                                             le SS tedesche si presen-
            di ferraglia. Sono i cin-                                                           tano  all’ingresso  della
            goli dei carri armati che incedono lenti. Gli uomini    Stazione. Vogliono prendere possesso della caserma.
            del fuhrer hanno occupato la città.                     “No!” è la risposta di Bellini. Non può entrare nes-
            Alla Stazione dei Carabinieri non si dorme. Se qual-    suno, eccezion fatta per i diretti superiori. Questa è
            cuno passasse in questo momento davanti alle finestre   la consegna ricevuta.
            del pianterreno, scorgerebbe quattro persone intente    La reazione dei tedeschi è immediata e feroce; schierati
            a chiacchierare fitto fitto, ogni tanto annuire. Ma, ov-  di fronte alla palazzina, iniziano a sparare contro le
            viamente, non passa nessuno, sono tutti asserragliati   finestre ad altezza della strada, mentre tentano di for-
            in casa. Il Maresciallo Capo Giuseppe Bellini ha rac-   zare il portone principale. I carabinieri rispondono al
            colto nel suo ufficio i Carabinieri presenti: Luigi Bi-  fuoco  con  colpi  di  fucili  e  di  pistole.  Lo  scontro  si
            cego, Dante Belleli e Giuseppe Tonetto. “L’arrivo dei   protrae per circa un’ora. Due degli assalitori vengono
            tedeschi è imminente. Teniamoci pronti per affrontarli  colpiti e uccisi. Ai tedeschi non resta che ritirarsi, al-
            con i mezzi di cui disponiamo”, tuona. È preoccupato    meno per ora. Raccolgono alla svelta i loro cadaveri e
            ma conosce bene il suo dovere. Deve restare accanto     vanno via, lasciando la strada deserta.
            ai suoi dipendenti, dirigerli, placarne ansie, dosarne  La tregua è solo temporanea. Ottenuti i rinforzi, ri-
            l’esuberanza. Si mette in contatto con il Comando di    tornano. I carabinieri rispondono all’attacco lanciando
            Legione; l’ordine è di resistere all’eventuale attacco. E  bombe a mano e riescono a resistere, costringendo i
            resistenza sia. Con dovizia di particolari, il sottufficiale  nemici a una seconda ritirata. Ma la situazione è di-
            assegna ai suoi uomini compiti precisi. I militari rac-  venuta precaria. Le munizioni sono quasi esaurite e i
            colgono tutta l’energia dei loro giovani corpi, si muni-  rinforzi promessi dal comandante della Legione non
            scono di tutte le armi a disposizione, bombe a mano,    sono    arrivati.  Per  giunta  il  paese  è  completamente



            32 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO V
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