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PAGINE DI STORIA
UNA FOTO DEL CONFINE GRECO ALBANESE DOVE IL III BATTAGLIONE SOSTENNE CRUENTI COMBATTIMENTI
infernale turbava i reduci del Battaglione: sopravvivere un po’ di pane confezionato. Frattanto le condizioni
o abbandonarsi alla morte! Ogni giorno rappresentava del Maggiore Peccerillo continuavano a peggiorare ma
una scommessa. All’interno del campo non esisteva con stoica fermezza non smise mai d’incoraggiare i
nessuna distinzione tra gli ammalati e i “sani”. Nessuna suoi carabinieri. Quando le sue condizioni furono giu-
cura prevista. Nessuna medicina. Qualche “fortunato” dicate disperate fu chiesto il suo rimpatrio. Il trasferi-
venne ricoverato in un locale chiamato infermeria ma mento era concesso solo agli ammalati (o ai sani) che
in realtà era un luogo d’isolamento. Argutamente, un firmavano l’adesione e giuravano fedeltà alla Repubblica
ufficiale lo definì: “quel luogo nel quale per poter vivere e Sociale Italiana e al Reich. Adesione che fu più volte
necessario avere una salute di ferro”. Molti morirono per proposta al Maggiore Peccerillo, dai superiori internati
mancanza di assistenza. Il cibo consisteva in rape da in quel campo, dai parigrado o compagni d’arme e
foraggio essiccate, bollite in acqua senza condimento e dagli stessi dipendenti. Tutti s’impegnarono a sotto-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO V 19