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CRONACHE DI IERI
INQUADRAMENTO ORDINATIVO DELLA STAZIONE DI ORTONA NELL’APRILE 1885
LA STAZIONE DI ORTONA, INSIEME CON QUELLE DI CASOLI, LAMA, ORSOGNA, CA-
STELFRENTANO, PALENA, SAN VITO, TORRICELLA, VILLA SANTA MARIA, BORELLO E
LA STESSA LANCIANO, DIPENDEVA DALLA TENENZA DI LANCIANO. SUPERIORMENTE
TUTTI I REPARTI FACEVANO CAPO ALLA COMPAGNIA DI CHIETI E ALLA DIVISIONE
(OGGI COMANDO PROVINCIALE) DELLA MEDESIMA CITTÀ, MENTRE LA LEGIONE DI RI-
FERIMENTO ERA QUELLA DI ANCONA, ISTITUITA ALLA FINE DEL 1884 PER EFFETTO
DELLA REVISIONE ORDINATIVA DISPOSTA CON IL REGIO DECRETO 21 DICEMBRE 1884.
IL PROVVEDIMENTO DISPONEVA CHE LE PROVINCE ABRUZZESI DI CHIETI E TERAMO
(ED ALTRE), PRIMA RICOMPRESE NELLA SFERA DI COMPETENZA DELLA LEGIONE DI
ROMA, TRANSITASSERO IN QUELLA DELLA ISTITUENDA LEGIONE TERRITORIALE DEI
CARABINIERI REALI DI ANCONA, IL CUI COMANDO FU AFFIDATO AL COLONNELLO NO-
BILE LEOPOLDO NEGRI DEI CONTI DI SANFRONT.
munale e nell’accedervi rimase colpito dall’anta di una Tenente Scalise, il Delegato di P.S., il Procuratore del
porta lanciatagli da un manifestante. Gravemente fe- Re e il Giudice Istruttore. Giunse anche una compa-
rito alla testa ebbe la forza di restare al comando dei gnia del 63° Reggimento di Fanteria al comando del
sui carabinieri. Nei tafferugli anche il Carabiniere Capitano Marenghi.
Tacciara e la guardia municipale Giuseppe Bucci ri- Con l’arrivo dei rinforzi altre sedici persone furono
masero feriti. tratte in arresto e, anche grazie ai militari del Regio
Il supporto dei militari della Regia Guardia di Fi- Esercito, l’ordine fu ristabilito.
nanza consentì di fermare un gruppo di circa trenta Sino a notte fonda vennero tratti in arresto altre ven-
facinorosi che vennero rinchiusi temporaneamente in tiquattro persone e sequestrata la bandiera nazionale
un locale del palazzo municipale, ma l’inferriata della ricamata della Società operaria, che era custodita nel
finestra che dava sull’esterno non resse ai vigorosi palazzo comunale, trovata nell’abitazione di un calzo-
colpi e buona parte degli “evasi” ripresero parte attiva laio, certo Polidori.
ai tumulti. Due dei più aggressivi, però, furono riac- Passata la furia della protesta venne il momento della
ciuffati e stavolta accompagnati in caserma, insieme conta dei danni. Per quelli immediatamente visibili,
a molti altri che erano stati fermati qua e là durante determinati dalla devastazione degli uffici, del mobi-
la protesta. lio, delle porte, delle imposte, delle macchine da scri-
Urgenti richieste di supporto diramate alla Compa- vere, degli stampati e degli altri oggetti d’ufficio, la
gnia di Chieti, ai comandi della Tenenza e della Sta- previsione delle ritinteggiature dei locali e l’approv-
zione di Lanciano e delle vicine Stazioni di San Vito vigionamento ex novo dei beni distrutti, furono quan-
e Orsogna e alla sottoprefettura di Lanciano avevano tificate centocinquantamila lire. La distruzione dei
richiamato a Ortona il Capitano Carli da Chieti, il registri dello Stato Civile e dell’archivio comunale, in-
Maresciallo Ferdinando Mensitieri, che comandava vece, costituì un danno inestimabile, tanto per i pro-
interinalmente la Tenenza di Lanciano, e poi lo stesso cessi amministrativi correnti quanto per la storia della
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