Page 27 - Notiziario 2020-1
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PAGINE DI STORIA













            mini, inserendo nei ranghi circa 9.000 fra
            carabinieri  e  finanzieri  congedati  di  re-
            cente  e  poco  meno  di  12.000  elementi
            dell’esercito smobilitati.
            Era accaduto che al termine della Grande
            Guerra il Presidente del Consiglio (e Mi-
            nistro dell'Interno) Vittorio Emanuele Or-
            lando  avesse  deciso  la  riforma  della
            Pubblica Sicurezza, necessaria per rendere
            l’Istituzione affidabile, e, quindi, comples-
            sivamente più efficiente. In effetti il ri-
            torno a casa dei reduci, la disoccupazione,
            la presenza dei partiti di sinistra che guar-
            davano alla recente creazione dell’Unione
            Sovietica e in aspra lotta coi movimenti
            nazionalista e fascista, aveva reso la situa-
            zione interna davvero esplosiva, aggravata
            dall’impossibilità di assicurare al Paese un
            governo  stabile.  La  riforma  venne  così
            concretizzata dal successore di Orlando,
            l’On. Francesco Saverio Nitti, che avver-
            tiva la necessità di disporre di uno stru-
            mento per far fronte alla situazione delle
            piazze, oramai incandescenti.
            Il Corpo della Guardia Regia dipendeva per
            l’impiego dal Ministero dell'Interno, attra-         VITTORIO EMANUELE ORLANDO CHIESE LA RIFORMA DELLA
                                                                 PUBBLICA SICUREZZA AL TERMINE DELLA GRANDE GUERRA
            verso i funzionari di Pubblica Sicurezza che
            ne avrebbero diretto le attività sul campo, ma era parte  Fra i suoi primi impieghi operativi la crisi di Fiume, a
            integrante delle Forze Armate del Regno di cui adot-    fine dicembre del 1920, quando il battaglione “Roma”
            tava il regolamento di disciplina e le stellette a cinque  fu schierato in riserva nel dispositivo che venne im-
            punte. A inquadrarlo furono chiamati ufficiali tratti   piegato dal generale Giardino per porre termine all’oc-
            dal Regio Esercito, dai Carabinieri Reali e dalla Regia  cupazione della città sul golfo del Quarnaro da parte
            Guardia di Finanza, che fruirono spesso di avanza-      delle unità fedeli a Gabriele d’Annunzio. Fu un pe-
            menti  di  grado,  ma  i  requisiti  per  accedervi  erano  riodo estremamente travagliato della vita nazionale
            quelli previsti per il Regio Esercito, e non quelli – assai  con manifestazioni, scioperi, assalti a sedi di partito,
            più restrittivi – dell’Arma. Era organizzata territorial-  scontri armati fra fascisti e militanti di sinistra, culmi-
            mente a somiglianza dell’Arma, con Legioni, Divi-       nati spesso nel sangue. Carabinieri, Regio Esercito e
            sioni, Compagnie, Tenenze e Stazioni, e disponeva di    Guardia Regia ne versarono in misura significativa
            unità mobili a livello battaglione. Gli stipendi erano,  nelle piazze della penisola: solo l’Arma nel triennio
            in definitiva, migliori.                                1919-’22 ebbe 43 morti e 50 feriti.



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO V  27
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