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PAGINE DI STORIA
mini, inserendo nei ranghi circa 9.000 fra
carabinieri e finanzieri congedati di re-
cente e poco meno di 12.000 elementi
dell’esercito smobilitati.
Era accaduto che al termine della Grande
Guerra il Presidente del Consiglio (e Mi-
nistro dell'Interno) Vittorio Emanuele Or-
lando avesse deciso la riforma della
Pubblica Sicurezza, necessaria per rendere
l’Istituzione affidabile, e, quindi, comples-
sivamente più efficiente. In effetti il ri-
torno a casa dei reduci, la disoccupazione,
la presenza dei partiti di sinistra che guar-
davano alla recente creazione dell’Unione
Sovietica e in aspra lotta coi movimenti
nazionalista e fascista, aveva reso la situa-
zione interna davvero esplosiva, aggravata
dall’impossibilità di assicurare al Paese un
governo stabile. La riforma venne così
concretizzata dal successore di Orlando,
l’On. Francesco Saverio Nitti, che avver-
tiva la necessità di disporre di uno stru-
mento per far fronte alla situazione delle
piazze, oramai incandescenti.
Il Corpo della Guardia Regia dipendeva per
l’impiego dal Ministero dell'Interno, attra- VITTORIO EMANUELE ORLANDO CHIESE LA RIFORMA DELLA
PUBBLICA SICUREZZA AL TERMINE DELLA GRANDE GUERRA
verso i funzionari di Pubblica Sicurezza che
ne avrebbero diretto le attività sul campo, ma era parte Fra i suoi primi impieghi operativi la crisi di Fiume, a
integrante delle Forze Armate del Regno di cui adot- fine dicembre del 1920, quando il battaglione “Roma”
tava il regolamento di disciplina e le stellette a cinque fu schierato in riserva nel dispositivo che venne im-
punte. A inquadrarlo furono chiamati ufficiali tratti piegato dal generale Giardino per porre termine all’oc-
dal Regio Esercito, dai Carabinieri Reali e dalla Regia cupazione della città sul golfo del Quarnaro da parte
Guardia di Finanza, che fruirono spesso di avanza- delle unità fedeli a Gabriele d’Annunzio. Fu un pe-
menti di grado, ma i requisiti per accedervi erano riodo estremamente travagliato della vita nazionale
quelli previsti per il Regio Esercito, e non quelli – assai con manifestazioni, scioperi, assalti a sedi di partito,
più restrittivi – dell’Arma. Era organizzata territorial- scontri armati fra fascisti e militanti di sinistra, culmi-
mente a somiglianza dell’Arma, con Legioni, Divi- nati spesso nel sangue. Carabinieri, Regio Esercito e
sioni, Compagnie, Tenenze e Stazioni, e disponeva di Guardia Regia ne versarono in misura significativa
unità mobili a livello battaglione. Gli stipendi erano, nelle piazze della penisola: solo l’Arma nel triennio
in definitiva, migliori. 1919-’22 ebbe 43 morti e 50 feriti.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO V 27