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PAGINE DI STORIA
RITRATTO DEL TENENTE GIARNIERI
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE
dia Nazionale Repubblicana). flitto a fuoco, ordinò ai fug-
Contestualmente il Tenente giaschi di proseguire per
Giarnieri ricevette l’ordine mettersi in salvo. Solo
dal Comando della Resi- dopo alcune ore di com-
stenza di trasferirsi battimento, privo di mu-
presso il “Comando Unico nizioni, il Dragone (e i
della Brigata Matteotti” due compagni) venne
ubicato a Cima Grappa crivellato dai colpi te-
e di fare da collega- deschi. Il 20 agosto
mento tra le squadre 1944 il Carabiniere
partigiane e la “Missione Leonardo Pirrone, a
Alleata” inviata in quei capo di una squadra
luoghi. Frattanto egli composta da sei carabi-
procedeva a raccogliere nieri della formazione, at-
ulteriori carabinieri sban- taccò il presidio delle Bri-
dati. La sua formazione gate Nere di Cornuda.
aveva raggiunto le 100 unità e Durante l’azione vennero cat-
assunse il nome di “Compagnia turati due miliziani e tutto il ca-
Carabinieri Partigiani”. Le sue rico di armi. Verso la fine di quello
squadre operavano ovunque. A Quero, stesso mese un’altra squadra della
in Valsugana, nel feltrino e in altre aree di Compagnia distrusse il deposito di muni-
prima linea. Ogni giorno l’ufficiale alla testa dei zioni tedesco “Broken”. Il Carabiniere Sante Fur-
suoi uomini lasciava Cima Grappa per scendere a valle. nari il 25 agosto 1944, verso le 6.30, con altri sei uo-
Con molta frequenza partecipava alle incursioni du- mini, nei pressi di Volpago del Montello, minò e
rante i rastrellamenti tedeschi attaccando le retrovie e demolì la linea ferroviaria Montebelluna-Conegliano
costringendo il nemico a dividersi su due fronti. Poi ostacolando il traffico tedesco per due giorni.
ritornava nuovamente in montagna. Ai primi di luglio Innanzi all’intensissima attività dei partigiani il co-
del 1944 il tenente partecipò personalmente alla libe- mando tedesco rispose con un rastrellamento su vasta
razione di circa trecento prigionieri civili pronti per scala. Circa ventimila uomini vennero impiegati contro
essere avviati nei campi di concentramento. L’attività poco più di mille partigiani. L’operazione iniziò la
del Giarnieri e della Compagnia Carabinieri Partigiani, notte tra il 19 e 20 settembre 1944. Il Massiccio del
aveva guadagnato la fiducia totale del “Movimento di Grappa, al centro presidiato dalla Compagnia Cara-
Resistenza locale”. In ogni operazione delicata promossa binieri Partigiani del Tenente Giarnieri, venne investito
dalla “Matteotti” partecipava sempre un carabiniere da un pesante fuoco d’artiglieria. Poco dopo i reparti
della Compagnia. Il Carabiniere Rocco Pietro Dra- nazifascisti investirono frontalmente quelli della bri-
gone in località Cambea-Combai con il suo gruppo gata partigiana di “Campocroce” e il “III Battaglione della
fece evadere alcuni partigiani dal locale carcere. Du- Matteotti”. Negli aspri e cruenti combattimenti persero
rante la fuga la squadra venne sorpresa dai tedeschi. Il la vita 18 carabinieri. Pochi attimi prima di morire il
militare non si perse d’animo e, mentre insieme ad carabiniere Ferruccio Toniazzo, catturato durante
altri due partigiani ingaggiava con il nemico un con- un’imboscata, gridò davanti al plotone d’esecuzione:
30 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IV