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CRONACHE DI IERI













                                                                    Dunque in due ore circa il caso era chiuso: della donna
                                                                    scomparsa  era  stato  ritrovato  il  cadavere,  in  stato  di
                                                                    avanzatissima putrefazione, come relazioneranno poi i
                                                                    medici legali che opereranno l’esame autoptico disposto
                                                                    dalla magistratura, e l’autore dell’omicidio era stato subito
                                                                    individuato con tanto di confessione proprio al cospetto
                                                                    del corpo dell’uccisa.
                                                                    Nell’interrogatorio celebrato il 4 dicembre nel carcere di
                                                                    Regina Coeli dal giudice istruttore, Donato Monferoce,
                                                                    oltre alla conferma della confessione fatta ai carabinieri
                                                                    il giorno dell’arresto, Gaetano Angelelli rilasciò varie di-
                                                                    chiarazioni. Tracciò i particolari del rapporto con Lucia
                                                                    Montanucci, che aveva conosciuto nell’ottobre del 1897
                                                                    dopo  essere  rimasto  vedovo.  L’aveva  accolta  in  casa  e
                                                                    aveva intrapreso poi con lei una relazione amorosa con
                                                                    l’auspicio di unirsi regolarmente in matrimonio; decisione,
                                                                    però, naufragata per le incompatibilità caratteriali emerse
                                                                    sin da subito. Stando alle affermazioni dell’omicida, la
                                                                    Montanucci aveva presto palesato il suo carattere collerico,
                                                                    la passione smodata per il vino, che esasperava la sua
                                                                    volgarità, e il comportamento solitamente sfrontato che
                                                                    la portava sovente a maltrattare sia lui che i suoi tre figli.
                                                                    Rivelò di essere spesso giunto alle mani, dopo aver perso
                                                                    la  pazienza,  ed  infatti,  dalle  testimonianze  raccolte,
                                                                    emerse  che  la  donna  era  stata  ricoverata  almeno  una
                                                                    volta  per  le  lesioni  causate  dalle  percosse  ricevute  dal
                                                                    convivente. Le indagini consentirono di accertare che la
                                                                    Montanucci era stata effettivamente ricoverata dal 4 al
                                                                    14 aprile del 1899 presso l’Arcispedale di Santa Maria
       IL VERBALE DI ARRESTO DI GAETANO ANGELELLI (ARCHIVIO DI STATO   della Consolazione per “contusioni al torace con probabile
       DI ROMA, AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEL MINISTERO DEI  frattura di una costola”, ma che dall’episodio non era con-
       BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO N. “ASRM 1/2019”)
                                                                    seguito poi un rapporto all’autorità giudiziaria perché la
            il Maresciallo dell’Arma di Ponte Nomentano con due di-  malcapitata aveva dichiarato al medico di guardia che
            pendenti,  per  le  debite  constatazioni.  L’arrestato  venne  era scivolata lungo una scala da un’altezza di tre metri.
            tradotto nella nostra camera di sicurezza per essere quest’oggi  Di  quella  tragica  sera  di  metà  novembre  l’imputato
            inviato alle carceri di Regina Celi a disposizione dell’illu-  espose tutto ciò che aveva già confessato ai carabinieri il
            strissimo Signor Pretore del 6° Mandamento, al quale ri-  giorno  del  suo  arresto,  aggiungendo  però  tra  i  vari
            mettiamo il sacco e la corda sequestrati in casa dell’omicida  particolari uno gravissimo di “chiamata in correo”!
            unitamente al presente processo verbale ed una copia uguale  Dal verbale ecco il racconto: «… sull’imbrunire, stanco del
            la rassegniamo ai nostri superiori».                    lavoro, andai a letto e con me si coricò pure la Lucia, la quale



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IV  73
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