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PAGINE DI STORIA
Il ruolo polivalente dell’Arma, che prese
parte alle operazioni di campagna per
poi dedicarsi ai compiti di polizia, è ben
rappresentato dalla figura del Tenente
Giacomo Acqua, al quale dal 1927
è dedicata la caserma. Nato a Serra
San Quirico, in provincia di Ancona,
il 15 novembre 1834, conseguì
il grado di Sottotenente nel 1860
Il doppio ruolo dell’Arma, che prese parte alle opera- “Cara Rosina. Entrati oggi alle ore 10 ant. a Roma, dopo
zioni di campagna per poi dedicarsi ai compiti di poli- un combattimento di cinque ore. Ti scrivo, dunque sono
zia, è ben rappresentato dalla figura del Tenente vivo e sto bene. Abbiamo avuto poche ma dolorose perdite.
Giacomo Acqua, al quale dal 1927 è dedicata la ca- Noi siamo entrati dalla breccia aperta in vicinanza di
serma. Nato a Serra San Quirico, in provincia di An- Porta Salaria dalle nostre artiglierie. Saluta mio padre e
cona, il 15 novembre 1834, Acqua si arruolò come la tua famiglia. Tuo Giacomo”. Successivamente il Te-
volontario nel 3° Reggimento di Fanteria nel 1859 per nente Acqua fu uno degli artefici dell’organizzazione
poi entrare alla Scuola militare di Modena (l’attuale dei Carabinieri Reali nei territori annessi divenendo il
Accademia Militare) e conseguire il grado di Sottote- comandante della Sezione di Tivoli. A causa di questo
nente nel 1860. Impiegato nella lotta al brigantaggio, incarico divenne anche il primo Ufficiale della Legione
fu decorato con la più alta ricompensa al valore, quale a cadere in servizio. Avvenne nel 1874, in un conflitto
era da considerarsi la Croce di Cavaliere dell’Ordine a fuoco con alcuni banditi nell’agro di Genazzano
Militare di Savoia. Con questo bagaglio di esperienze presso Roma. Per tale fatto gli venne concessa la Me-
Acqua chiese e ottenne il passaggio nell’Arma. Dopo daglia d’Argento al Valor Militare alla memoria con la
altri incarichi di comando, fu assegnato al Corpo di seguente motivazione: “Per il valore dimostrato nel re-
spedizione che doveva prendere Roma. Il 20 settembre spingere con singolare coraggio l’aggressione da parte di
del 1870 era il comandante dei Carabinieri della Divi- malandrini armati alla vettura di Genazzano, rimanendo,
sione Cosenz e fu dunque il primo Ufficiale dei cara- in quel luttuoso avvenimento, vittima del suo mirabile ar-
binieri ad entrare in città. Poche ore dopo l’apertura dimento. Ponte di Giammaruga (oggi ponte del Tenente)
della breccia di Porta Pia così scriveva alla moglie: Genazzano (Roma) 22 febbraio 1874”.
42 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III