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PAGINE DI STORIA




                                                                                  Nel 1730,


                                                                       Clemente XII adibì



                                                                       l’edificio a caserma,


            centro della città. ‘Tridente’ costituito da quelle che at-
            tualmente sono Via del Corso, Via del Babuino e Via          nota anche come
            di Ripetta e che già allora costituivano l’asse viario di
            Campo Marzio. Per amplificarne il senso di fuga, inol-       ‘Quartierone’. Nel
            tre, Sisto V fece alzare al centro della piazza l’obelisco
            Flaminio, il più antico e il più alto dopo quello Late-
            ranense, portato a Roma dall’Imperatore Augusto e           rivisitarla, Valadier
            collocato al Circo Massimo. Nel corso del ‘600 Ales-
            sandro VII fece rinnovare Santa Maria del Popolo e               riprese lo stile
            approvò il progetto delle due Chiese “gemelle” di Santa
            Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli che
            completarono così la prospettiva verso il centro città.  dell’antistante Chiesa
            La piazza non subì altri interventi di rilievo sino al-
            l’Ottocento  quando  l’architetto  Giuseppe  Valadier       di Santa Maria del
            (Roma, 1762 – 1839) fu incaricato della sua sistema-
            zione  definitiva.  Un  progetto  di  rifacimento  della    Popolo, a tutt’oggi
            piazza, sempre di Valadier, esisteva già da alcuni anni
            ma fu con la Repubblica Romana che nel 1799 si mise
            mano alle opere anche per dare lavoro alla cittadinanza.  basilica parrocchiale
            L’architetto diede alla piazza la forma ellittica oggi co-
            nosciuta eliminando i magazzini e le case di pescatori               dell’ordine
            (il porto di Ripetta non era lontano) e sul versante op-
            posto modellando la collina con le terrazze graduate
            del Pincio.                                                   degli agostiniani


                     DA MONASTERO A CASERMA
            Valadier si occupò anche degli altri edifici “minori” ai  chiesa di Ognissanti a Wittenberg il 31 ottobre 1517,
            lati degli emicicli, sia di quelli verso il tridente (che ospi-  volte a contestare la pratica delle indulgenze in voga
            tano oggi i caffè Rosati e Canova) sia dell’edificio della  nella Chiesa cattolica. Il Sacco di Roma del 1527 a
            dogana e della caserma dei carabinieri pontifici contigui  opera dei Lanzichenecchi aveva favorito l’abbandono
            alla Porta.                                             del convento sino a quando Clemente X lo aveva re-
            Quest’ultima in particolare era stata edificata per volere  cuperto all’uso monastico (1670) e successivamente,
            di Papa Gregorio XII (1406 – 1415) come convento dei    verso il 1730, Clemente XII lo aveva adibito a caserma.
            monaci agostiniani, ai quali era affidata Santa Maria del  Nel rivisitare la caserma, detta anche ‘Quartierone’, Va-
            Popolo, e aveva ospitato tra le sue mura Martin Lutero,  ladier riprese lo stile dell’antistante Chiesa di Santa
            studente di teologia a Roma dal 1511 al 1513. Da que-   Maria del Popolo, a tutt’oggi basilica parrocchiale del-
            sta  esperienza  l’iniziatore  della  Riforma  protestante  l’ordine degli agostiniani. Da questa mutuò la facciata
            aveva maturato le 95 tesi, poi affisse sulla porta della  e la cupola, identica a quella della Cappella Cybo dalla



            38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III
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