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PAGINE DI STORIA
I Carabinieri della
agenti di Pubblica Sicurezza, col grado di Guardia
Colonna Azzarita Scelta e con le funzioni di Sottufficiale di sorveglianza
presso l’ospedale civile di Venezia, riuscì, numerose
fornirono assistenza volte, a prestare aiuto e assistenza ai detenuti politici
ivi ricoverati, agevolandoli nel far loro avere colloqui
con i propri congiunti e con gli elementi direttivi del
ai militari delle altre fronte della resistenza. Il Barravecchio approfittò del
fatto che tra gli altri compiti gli era devoluto quello di
armi ricercati, ai civili controllare la corrispondenza postale che i detenuti
politici ricoverati inviavano alle autorità tedesche.
Nell’intento di servire la causa patriottica, il Barravec-
sospettati di attività chio trasse copia di tali missive da cui risultò che alcuni
mittenti, sotto mentite spoglie di detenuti politici,
clandestina, esplicavano attività spionistica al servizio di tedeschi.
Nel gennaio del 1945 gli Appuntati Cosimo Stella e
recuperarono Aldo Giusti e i Carabinieri Leonardo Deniso e Gio-
vanni Irde, già fortemente sospettati per la loro attività
clandestina, vennero individuati in seguito a una vasta
e distribuirono retata. Dopo un inutile tentativo di eludere le forze
tedesche i militari dell’Arma vennero tratti in arresto
alla resistenza nel loro nascondiglio. Successivamente vennero rin-
chiusi nelle locali carceri giudiziarie dove rimasero per
circa quattro mesi. Durante il periodo di detenzione
un ingente numero furono sottoposti a sevizie di ogni genere e a pressanti
interrogatori. Essi però riuscirono a resistere a ogni tor-
di armi e relativo tura e non rivelarono mai i nomi dei tanti patrioti che
con loro avevano condiviso sacrifici e pericoli. In modo
particolare gli aguzzini si accanirono contro l’Appun-
munizionamento tato Stella, sospettato di essere uno dei capi e membro
influente dell’organizzazione partigiana della città.
Il 12 aprile 1945 i quattro militari furono tradotti nelle
carceri di Padova. Durante il tragitto riuscirono a eva-
sua qualità di addetto all’ufficio anagrafe del Comune dere e per tutto il pomeriggio vagarono per i campi
di Venezia, riuscì a munire molti militari delle varie nella speranza di poter raggiungere le zone già liberate.
armi, sfuggiti alla deportazione, di false carte d’identità Privi di appoggi, senza cibo, senza acqua, furono rin-
e di tessere annonarie mediante l’arbitraria iscrizione tracciati e arrestati dalle brigate nere. La situazione per
dei loro nominativi nello schedario della popolazione. i tre carabinieri si rivelò subito drammatica. Il succes-
Lo stesso militare, passato successivamente per ordine sivo 18 aprile, nei loro confronti si sarebbe dovuto
del Comitato di Liberazione Nazionale nelle file degli tenere un processo farsa presso il Tribunale Militare di
32 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III