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PAGINE DI STORIA
condotta dal Maresciallo Guariniello, con il Vice Bri-
gadiere Pietro Salis, gli Appuntati Cosimo Stella, Aldo Il contributo dei
Giusti e i Carabinieri Leonardo Deniso, Achille
Romano, Giuseppe Costa, Gerardo Rubino, Santo Carabinieri della
Barravecchio e Giovanni Irde. Non meno importante
l’attività di alcuni militari dell’Arma che, nella veste di
addetti ai vari uffici, riuscirono a sottrarre centinaia di Colonna Azzarita si
atti tra cui mandati di cattura, ordini di perquisizioni e
liste di persone ricercate per essere internate in Ger- distinse in due fasi:
mania. Grazie all’intelligente piano preparato e attuato
dall’Appuntato Cosimo Stella fu possibile l’evasione
dalle camere di sicurezza della caserma San Zaccaria la prima, quando i
di tre capi partigiani tra i quali il Capitano Hermes
Frosini. L’operazione suscitò un’ondata di entusiasmo militari rimasero al
tra i carabinieri della colonna e gli aderenti al movi-
mento clandestino. loro posto durante
Con il passare dei mesi e con le restrizioni operate
dalle autorità tedesche, celare la vera attività dei cara-
binieri della formazione “Azzarita” divenne sempre più l’occupazione nazista
difficile. La repressione messa in atto dai nazisti fu
brutale e si concretizzò con la deportazione di massa ed effettuarono
dei carabinieri in servizio in tutto il Nord Italia. Anche
il Gruppo Carabinieri Reali di Venezia non sfuggì alla
vendetta. Il bilancio dei carabinieri deportati da Vene- attività di tipo
zia avrebbe potuto assumere proporzioni ancora
maggiori se non vi fosse stata l’incessante attività della informativo;
colonna “Azzarita”. Il 5 agosto 1944, data dell’interna-
mento dei Carabinieri in Germania, un nutrito gruppo
di militari riuscì a sfuggire al prelevamento coatto dalla la seconda
caserma di San Zaccaria grazie all’allarme lanciato
tempestivamente dall’Appuntato Antonio Maddaloni caratterizzata
venuto a conoscenza del rastrellamento. Lo stesso
Maddaloni, individuato, venne ricercato dai nazifascisti da vere e proprie
nella propria abitazione annessa alla stessa caserma ma
riuscì a trarre in inganno coloro che volevano cattu-
rarlo facendo credere loro, grazie alla moglie, di essere operazioni militari
stato ricoverato la sera innanzi all’ospedale militare
marittimo di Venezia quando, invece, era nascosto in
una soffitta. Il Carabiniere Santo Barravecchio, nella
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO III 31