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“FIESOLE - 1944”, OLIO SU TELA, 130 X 90 CM, 1947, DI VITTORIO PISANI. MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
e sotto l’accusa di partigiano venne condotto in località eroismo possiamo solo reagire come fece Oretti, stando
Masseto del comune di Fiesole dove il 30 [dello] stesso al verbale del citato interrogatorio del 1945: “Feci,
mese venne fucilato”. Oltre Pandolfi, ad accompagnare insieme al Mons. Turini, presente il caso, rimettendomi
la staffetta Rolando Lunari, un partigiano noto come alla loro volontà sul da farsi. I carabinieri risposero che di
“Bomba”, c’erano anche i Carabinieri Pasquale Ciofini, fronte alla minaccia si sarebbero presentati ed io dichiarai:
mandato subito dopo in congedo per malattia fuori ‘questo vi fa molto onore’. Consigliai l’app.to Naclerio di
Fiesole, e Fulvio Sbarretti, che diventò uno dei tre indossare l’uniforme che aveva presso di sé. Poi mi recai
martiri di Fiesole. Il 12 agosto, quando i quattro cara- nuovamente al Comando con l’intreprete signora Marchi,
binieri presero la coraggiosa decisione di presentarsi, facendo presente che i carabinierei si erano spontaneamente
sapevano perfettamente che, meno di due settimane presentati” e non erano “partigiani come il comando so-
prima, i tedeschi avevano torturato il collega Pandolfi, spettava”.
insieme al Lunari; oggi conosciamo questi dettagli Nel 1945 Naclerio stesso raccontava il tragico seguito:
dalla deposizione dell’agricoltore Luigi Ciani, custode “Mi recai quindi insieme al canonico Turini e al segretario
della fattoria dove furono portati i due prigionieri. Oretti dal comando tedesco, per assicurare la nostra presenza
Durante l’incontro alla Misericordia, dunque, i quattro in servizio, mentre i carabinieri si recavano in caserma”,
carabinieri sapevano che rischiavano non solamente la allo scopo di recuperare e indossare le loro uniformi.
morte ma anche la tortura. Di fronte al loro atto di Sfortunatamente furono preceduti sul posto da alcuni
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III 9