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PAGINE DI STORIA
con i quattro carabineri, “Mons. Turini li consigliò a sapevoli che i Nazisti avevano ben presente, nelle
vestirsi e presentarsi, persuaso che non ci sarebbero state parole di Naclerio stesso, “le circostanze di tempo e di
altre consequenze che doversi mettere a disposizione dei luogo in cui ci eravamo allontanati”. In quel momento
tedeschi per i servizi di polizia”. Naclerio e i suoi colleghi chiunque fosse stato ritenuto disertore avrebbe pagato
sapevano che quest’uomo di Chiesa, in base alla sua con la morte. Un primo breve interrogatorio di Naclerio,
fede, avrebbe potuto confidare nella buona condotta svoltosi il 27 settembre 1944, farebbe riferimento al-
del comandante tedesco, il Tentente Hans Hiesserich. l’ottimismo di Turini. Chi raccolse la testimonianza
Tuttavia, con la loro esperienza di militari, erano con- del quarto carabiniere gli attribuì una frase poco com-
prensibile, che forse venne fraintesa: “il segretario e il
canonico (...) avrebbero provveduto loro a garantire la
mia e la sicurezza dei miliari”. Queste parole sono state
poi cancellate e non appaiono nel ben più dettagliato
verbale successivo, del 1945. Ovviamente i quattro ca-
rabinieri sapevano che né il segretario comunale né il
monsignore avevano il potere di fornire alcuna garanzia
in merito alle decisioni del comandante tedesco.
I carabinieri erano ben consapevoli che Hiesserich li
sospettava di collaborare con i partigiani. Il sospetto
era fondato e ben comprensibile. L’Archivio dell’Arma
conserva la tessera n° 2580, rilasciata il 5 marzo 1944,
attestante l’appartenenza di Naclerio alla Brigata “V”
e la tessera n° 237 del Partito d’Azione, rilasciata
sempre allo stesso carabiniere il 20 luglio 1944. Infatti,
secondo una dichiarazione inedita del 23 marzo 1945,
resa dal presidente della Sezione di Firenze del Partito
d’Azione, i quattro carabinieri, insieme al loro coman-
dante Amico e a un altro carabiniere, Sebastiano
Pandolfi, “erano clandestinamente a contatto con la nostra
Brigata Rosselli No. 2 fin dall’Aprile 1944. Detti carabinieri
contribuirono per lungo tempo e con loro gravissimo rischio
all’armamento e al vettovagliamento delle formazioni
Partigiane a Nord di Fiesole”.
Nella sua dichiarazione del 25 ottobre 1944, conservata
nell’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore
dell’Esercito a Roma e disponible nel CD allegato al
libro del 2004, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-
45, Naclerio racconta che “il giorno 29 luglio il carabinere
Pandolfi Sebastiano ebbe l’ordine di appoggiare una
staffetta della brigata Roselli n. 2, che rientrava in for-
IL CARABINIERE A PIEDI FRANCESCO NACLERIO:
NATO NEL 1910, ERA PIÙ ANZIANO DI UNA DECINA mazione da comando Marte con ordini urgenti. Giunta in
DI ANNI DEI SUOI TRE COLLEGHI UCCISI DAI NAZISTI località S. Clemente il Pandolfi venne catturato dai tedeschi
8 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III