Page 66 - Layout 1
P. 66
CRONACHE DI IERI
Nell’operazione è
altri due individui; forse proprio Cimino e Torreggiani.
Viene attuata una minuziosa ricognizione della zona.
A Nord-Ovest la valle dell’Insugherata, a Nord-Est la previsto l’impiego di
macchia boscosa di Santo Spirito, a Sud un’area di co-
struzioni intensive. La morfologia del territorio potrebbe
favorire il dileguarsi dei banditi dopo un’eventuale fuga circa 300 militari. Il
dalla casa. Vicino allo stabile sorgono diverse altre
piccole abitazioni che potrebbero essere pericolosamente Comandante della
coinvolte in un probabile conflitto a fuoco. Nell’operazione
è previsto l’impiego di circa 300 militari. Il Comandante
della Legione suddivide la zona in diversi settori Legione suddivide la
operativi. Una cerchia esterna, costituita da trenta
mando dei Tenenti Luigi Emilio Masina e Salvatore zona in diversi settori
“Giulia Alfa Romeo” del Nucleo Radiomobile, al co-
Toma. Una cerchia intermedia, con collegamento a
vista, composta da militari in abito civile, integrati da operativi. Regola
altri in uniforme, al comando del Tenente Giovanni
Gullo. Un gruppo d’attacco di diciotto militari di numero uno: non
provata esperienza supportati da sei unità cinofile, sotto
la responsabilità del Tenente Colonnello Gaetano Sco- sparare e cercare
lamiero, e articolato in due nuclei, uno operante sulla
destra, al comando del Capitano Giuseppe Vitali, co-
mandante del Reparto Operativo del Gruppo Roma I di arrestare, vivi,
e l’altro, sulla sinistra, agli ordini del Tenente Mariano
Ceniccola, comandante della Tenenza Roma Montesacro. i banditi
La zona deve essere delimitata e isolata per evitare l’af-
flusso di curiosi, per garantire la sicurezza degli abitanti
e per creare una rete di collegamenti che tenga costan-
temente al corrente il comandante sui movimenti
sospetti di civili e sullo sviluppo delle fasi dell’operazione.
L’area di un’eventuale sparatoria deve restare limitata
esclusivamente al covo dei ricercati. Il servizio va
eseguito alla luce dell’alba, in modo da operare a vista,
per la sicurezza degli uomini e affinché un eventuale
conflitto a fuoco possa essere sostenuto e condotto a
ragion veduta. Bisogna azzerare, con l’impiego dei qua-
drupedi, ogni possibilità che i banditi sfuggano alla
cattura. Regola numero uno: non sparare e cercare di
arrestare, vivi, i banditi.
L’operazione viene fissata per le 6:30 del 7 marzo. Alle
2:00 i militari già affluiscono nel punto di concentramento.
PATTUGLIA AUTOMONTATA In silenzio, assumono le posizioni assegnate. All’ora
DEL NUCLEO RADIOMOBILE
prefissata bussano alla porta del rifugio. L’uscio si apre.
66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III