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PAGINE DI STORIA
LE PALUDI (DA “LE CASE COLONICHE DELL’AGRO PONTINO”, L. FALZARANO, P. 4)
Stato, ma in seguito alla legge Mussolini (Legge 24 di- Secondo il Serpieri la bonifica integrale era una «coor-
cembre 1928, n. 3134), i terreni improduttivi o abban- dinata attuazione delle opere e delle attività rivolte ad
donati potevano essere espropriati quando i proprietari adattare la terra e le acque a una più elevata produzione
non avessero aderito ai Consorzi e ne avessero comunicato e convivenza rurale», in quanto sosteneva che «il
la cessione allo Stato per il tramite della Prefettura; problema di conservare o creare la vita rurale in un de-
quindi gran parte delle aree bonificate passò sotto il terminato territorio non si risolveva considerandolo a
controllo diretto dello Stato, che lo delegò all’Opera settori, frantumandolo nei suoi singoli elementi, ma
Nazionale Combattenti (istituita nel 1917), uno dei affrontandolo nella sua integrale unità».
maggiori protagonisti della bonifica integrale. Le opere di bonifica dovevano essere realizzate in base
In quegli anni continuò a evolversi il concetto di ad un piano generale di lavori e di attività coordinate,
bonifica, che si estese ai principi di integralità dettati con rilevanti vantaggi igienici, demografici, economici
dallo studioso Arrigo Serpieri (dal 12 settembre 1929 o sociali, in comprensori in cui cadano laghi, stagni,
al 24 gennaio 1935, Sottosegretario di Stato per la paludi e terre paludose, o costituiti da terreni montani
bonifica integrale presso il ministero dell’Agricoltura e dissestati nei riguardi idrogeologici e forestali.
Foreste), recepiti nel regio decreto 13 febbraio 1933, n. Concretamente il concetto di bonifica integrale nell’Agro
215 “Nuove norme per la bonifica integrale”. pontino si basò sulla contemporanea realizzazione della
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO III 49