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PAGINE DI STORIA
“Il territorio non è “nella palude”, diminuì, favorendo l’incremento di po-
polazione di alcuni paesi quali, ad esempio Terracina;
natura da conservare l’agricoltura, infine, per quanto primitiva, conseguì un
notevole risveglio (in Consorzio di Bonifica dell’Agro
Pontino, Cenni storici).
intatta, ma è il A partire dal 1882, con la prima legge nazionale sulla
bonifica dei terreni paludosi e delle paludi (legge 25
risultato equilibrato giugno 1882 n. 869, cosiddetta legge Beccaria) si
espresse il concetto che le opere di bonifica dovessero
essere eseguite con il concorso dello Stato e non
dell’interazione tra dovevano solo essere finalizzate all’incremento produttivo
dei terreni ma anche al miglioramento igienico del ter-
attività produttive, ritorio, al quale veniva associato in posizione conse-
quenziale il miglioramento agrario.
insediamento civile e Dopo la conclusione della prima guerra mondiale, con
il paese stremato e con l’urgenza di una ripresa delle
attività economiche che risollevassero l’economia dello
dotazioni naturali” Stato e reinserissero le forze lavorative, rappresentate
soprattutto dai reduci, in attività produttive, “l’interesse
agrario” diventò l’interesse primario della bonifica.
L’economia italiana, era fondamentalmente un’economia
ARRIGO SERPIERI, ECONOMISTA E AGRONOMO,
SOTTOSEGRETARIO PER LA BONIFICA INTEGRALE DAL 1929 A 1935 agricola e perciò la ripresa non poteva che puntare sul-
l’intensificazione delle colture agrarie, cioè su una forte
spinta alla produzione per rispondere alle necessità
I successori di Leone X che si occuparono della palude primarie del momento: pane e lavoro.
furono Sisto V (1585-1590) e Pio VI (1775- 1799), Il Genio Civile di Roma già nel 1918, ad opera dell’Ing.
che fecero realizzare opere quali la sistemazione della Marchi, concluse il primo studio organico per la bonifica
via Appia e una rete di canali tuttora esistente (Linea idraulica integrale dell’Agro Pontino e della parte som-
Sisto e Linea Pio). Con il dominio napoleonico prose- mersa dell’Agro Romano, bonifica che fu affidata a due
guirono i lavori iniziati e condotti da Pio VI e infine Consorzi: quello della Bonificazione Pontina e quello
Papa Pio IX (1846-1878), nel 1861, costituì il “Consorzio della Bonifica di Piscinara, istituito proprio in quell’anno
degli enfiteuti”, istituendo il Consorzio della Bonificazione (poi diventato Consorzio di Bonifica di Littoria). Il
Pontina. consorzio della Bonificazione Pontina iniziò ad operare
I risultati ottenuti dalla “bonificazione pontina” fino al nel 1923, a sinistra del fiume Sisto, su un’area di 26.567
1870 non furono trascurabili; su 19.000 ettari sottoposti ettari costituita dai territori siti sotto il livello del mare,
a bonifica circa 10.000 furono, infatti, resi permanen- dove la bonifica fu maggiormente complessa; il Consorzio
temente asciutti e circa 7.000 ettari rimanevano sommersi di Piscinara, invece, iniziò i lavori tre anni più tardi e fu
soltanto nella stagione invernale. Inoltre, la malaria, la esteso su tutti i terreni a destra della linea Ninfa-Sisto,
quale regnava nelle sue forme più gravi in tutta la zona, su un’area di 48.762 ettari. I due Consorzi erano
colpendo inesorabilmente coloro che si avventuravano costituiti dall’unione dei latifondisti privati e dello
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