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“LA CARICA DEI CARABINIERI A PASTRENGO”, LITOGRAFIA, 1895, (CM. 120 X 74), DI TOMMASO DI LORENZO (DA SEBASTIANO DE ALBERTIS). PRIMA COPIA
           DONATA DALL’AUTORE AL RE UMBERTO I E DA QUESTI ALLA LEGIONE ALLIEVI CARABINIERI. ROMA, MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI


                                LA CARICA
            Alla  fine  di  aprile  del  1848,  l’Esercito  piemontese,  scoperta fu sorpresa da un improvviso tiro di fucileria
            aggirata e pressoché isolata la fortezza di Peschiera, uno  nemica. Il re fu considerato in pericolo e il Maggiore
            dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo austriaco,  Negri di Sanfront ordinò la carica ai suoi Squadroni.
            si dirigeva verso nord-est, ovvero verso la valle dell’Adige,  L’impeto della carica verso la collina, cui si accodò lo
            per tagliare anche alla piazzaforte di Verona la principale  stesso Carlo Alberto con il suo seguito, contribuì a gal-
            via  di  comunicazione  con  l’Austria.  Il  Maresciallo  vanizzare e trascinare l’intero schieramento piemontese.
            Radetzky reagì però occupando preventivamente sulla     I reparti austriaci abbandonarono rapidamente le loro
            riva destra dell’Adige gli abitati di Pastrengo e Bussolengo,  posizioni, ripiegando verso i ponti sull’Adige.
            determinato a sbarrare il passo all’Armata Sarda.       Per  quell’azione,  che  segnò  la  maggiore  affermazione
            Il 30 aprile le truppe piemontesi, suddivise su tre colonne,  delle armi piemontesi durante la campagna del 1848, la
            mossero all’attacco delle posizioni austriache, ma l’avanzata  Bandiera  dell’Arma  venne  insignita  della  sua  prima
            risultò rallentata al centro dello schieramento dal terreno  Medaglia d’Argento al Valor Militare, anche se molti
            reso acquitrinoso dal torrente Tione.                   anni più tardi, il 17 giugno 1909, “per la gloriosa carica
            Il re Carlo Alberto, che osservava la manovra dalla più  che con impeto irrefrenabile e rara intrepidezza, eseguirono
            arretrata collina della Mirandola, spazientito dal ritardo,  i tre squadroni di guerra dei Carabinieri Reali, decidendo
            decise di recarsi egli stesso sul posto per rendersi conto  le sorti della battaglia in favore dell’Esercito Sardo”.
            della situazione, scortato dai tre Squadroni di Carabinieri  Determinante per la concessione della decorazione fu la
            Reali. L’azione nel frattempo, superato il piccolo corso  ricostruzione  documentale  che  dell’episodio  riuscì  a
            d’acqua, ripartiva decisa verso la collina de Le Bionde  fornire il Capitano Vittorio Gorini, propugnatore nel
            che conduceva a Pastrengo, seguita così dal sovrano che  1908  dell’istituzione  di  un  Museo  Storico  dell’Arma
            finiva per spingersi fin sui primi rilievi. In quel momento  dei Carabinieri (vedi Notiziario Storico N. 3 anno II,
            una pattuglia di carabinieri che lo precedeva in avan-  pag. 5 e N. 4 pag. 4).



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