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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
SUL CAMPO DI BATTAGLIA
Nel 1848 avevo soltanto 18 anni, però essendo nativo di Sandrà, distante quattro chi-
lometri da Pastrengo e per di più nel 1848 feci il vivandiere seguendo passo passo le
truppe, ricordo bene i fatti e posso parlare con sicurezza su Pastrengo perché si tratta
quasi del mio paese di nascita e tuttora vi abito. Ricordo che ad un certo punto della bat-
taglia e cioè verso le 2 dopo mezzogiorno, il risultato era incerto perché se i tedeschi ce-
devano terreno alla loro destra sulle colline dette Costiere davanti a Piovezzano, invece
al centro e alla loro sinistra tenevano fermo, e respinsero i piemontesi, perché occupavano,
anche coll’artiglieria, delle posizioni fortissime innanzi a Pastrengo e precisamente il
Monte “Le Bionde” ed il Monte S. Martino f ino all’Adige.
Il Re aveva assistito al combattimento stando alla Mirandola, poi discese sul Tione e si
portò col seguito sul monte Valena, di fronte alle “Bionde”.
Ad un dato momento una perlustrazione di pochi carabinieri a cavallo fu presa a fucilate
da un plotone di tedeschi che si era imboscato presso la strada sotto il monte Bionde.
I Carabinieri corsero indietro ad avvertire ed allora i tre squadroni ed anche il Re si
slanciarono alla carica su Pastrengo.
Al vedere quella massa di soldati in uniforme di parata a caricare ed anche sua Maestà
il Re che dava l’esempio, si propagò l’entusiasmo a tutti. Le altre truppe di fanteria si
slanciarono a baionetta in canna e Pastrengo fu preso. Gli austriaci lasciarono morti,
feriti e parecchi prigionieri e si ritirarono per ponte di barche che avevano gettato fra
Sega e Ponton.
Quell'atto di coraggio dei Carabinieri seguito poi dalle truppe fece guadagnare la
battaglia.
La località dove avvenne la mischia si chiamava le Porte del Loo e precisamente tra il
Monte Bionde e il Monte Valena.
Questo posso dire per la pura verità perché in gran parte vidi io ed in gran parte lo sentii
sempre ripetere da persone presenti al fatto.
Con stima e considerazione
Devotissimo servo
Alessandro Caliari
fu Felice nato a Sandrà il 27 marzo 1830
Sandrà lì 3 Settembre 1908
LETTERA INVIATA AL CAP. GORINI DAL SIG. ALESSANDRO Comune di Castelnuovo Veronese
CALIARI, TESTIMONE DELLA CARICA DI PASTRENGO
86 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO III