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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
OCCHI
NEGLI
OCCHI
di DANIELE MANCINELLI
Q uando il 23 maggio del 1915, sul rare le artiglierie e manovrare i plotoni di fanteria.
ponte di Brazzano che collega le
del conflitto italo-turco in Libia (1911/1912), dove
sponde del torrente Judrio, fu L’Italia aveva più di recente affrontato l’esperienza
sparato il primo colpo di fucile che segnò l'entrata aveva combattuto una “nuova guerra”, che tuttavia,
in guerra dell'Italia, erano trascorsi quasi 10 mesi da pur utilizzando armi più sofisticate che nel passato,
che le forze dell’Intesa avevano iniziato a combattere aveva lasciato fondamentalmente inalterate le tradi-
contro gli Imperi Centrali. zionali modalità di condotta.
Fino allo scoppio della Grande Guerra, l’esperienza Le numerose scoperte scientifiche e le invenzioni tec-
bellica delle potenze europee in conflitto era stata nologiche di quegli anni, influenzarono però non poco
caratterizzata dagli scontri di “élan”, ovvero “di il nuovo scenario di guerra europeo. L'utilizzo di nuove
slancio”, “d’impeto”, combattuti cioè in grandi spazi armi più evolute comportò una trasformazione so-
blocco contro blocco con le cavallerie che avanzavano stanziale anche nelle modalità di svolgimento dei
sciabole in pugno e dove i comandanti, da breve di- conflitti, conferendo ad essi le caratteristiche della
stanza, potevano osservare, impartire gli ordini, schie- “guerra di posizione”. Le prime linee degli eserciti, co-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 85