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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
con spuntoni. Quelle flessibili, invece, erano per lo più
composte da un’impugnatura di legno e da una spirale
a molla di metallo, appesantita in punta. Tali manufatti
furono tra i protagonisti di un momento difficile della
Grande Guerra, la Strafexpedition (spedizione punitiva
15 maggio - 16 giugno 1916, vedi Notiziario Storico
N. 3 Anno I, pag. 78), durante il quale furono sferrati
alle trincee italiane numerosi attacchi con i gas.
Il 29 giugno successivo, sul monte San Michele, un
nuovo violento attacco dell’esercito austroungarico con
l’impiego di circa tremila bombe al cloro e ossido di
carbonio, causò circa duemila vittime nelle trincee
italiane. Assieme ai gas, ancora una volta le mazze
ferrate furono protagoniste del sanguinoso scontro. Il
loro crudele utilizzo divenne oggetto di una campagna
propagandistica nazionale contro il “mostro asburgico”
e così ben presto le mazze ferrate comparvero su
cartoline, giornali illustrati e manifesti con lo scopo di
CARTOLINA DI PROPAGANDA DEMONIZZATRICE
DELL’UTILIZZO IN GUERRA DELLE MAZZE FERRATE
demonizzare il nemico. A seguito di questa propaganda
gli Italiani non adottarono mai le mazze ferrate e lo
Stato Maggiore dell'Esercito, nell’agosto del 1916,
diramò l’ordine di immediata fucilazione di quei militari
che ne avessero fatto uso. In virtù di tale provvedimento
i soldati Asburgici si liberavano immediatamente di
queste armi nell'imminenza della cattura da parte dei
militari italiani. Numerose mazze ferrate sono state,
infatti, recuperate sui campi di battaglia.
Il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri conserva
alcuni di questi esemplari in ottimo stato, esposti nella
sala della Grande Guerra, dove è possibile avvertire
ancora l’orrore di quegli scontri corpo a corpo, affrontati
con grande coraggio da quegli uomini, i Fanti italiani,
che, occhi negli occhi con il nemico, hanno sostenuto
quegli attacchi armati di baionette e pugnali, arrivando
così vicino al nemico, da sentirne il respiro.
TIRAPUGNI AUSTRIACO
Daniele Mancinelli
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 87