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A PROPOSITO DI...
a Prima Guerra Mondiale
ebbe numerose ricadute
sulla società, soprattutto al
termine delle operazioni
belliche. Attraverso il mito
dell’arditismo si sviluppò
anche una maggiore at-
tenzione allo sport come
miglioramento dell’effi-
L cienza fisica. Così, nell’Ita-
lia dei primissimi anni Venti, i Carabinieri introdussero
nuove attività sportive dai chiari riflessi pratici: il judo
e il jiu-jitsu.
Fu la Regia Marina ad avere il merito di aver cercato
per prima di avviare una formazione sportiva del proprio
personale. Sin dall’invio del corpo di spedizione per re-
primere la c.d. “rivolta dei Boxer” nel 1900, i marinai
entrarono in contatto con i parigrado giapponesi, sco-
prendo l’universo delle arti marziali orientali. Acquisita
la concessione di Tien-Tsin, l’Italia mantenne in quell’area
l’Incrociatore Marco Polo, comandato dal Capitano di
Vascello Carlo Maria Novellis. L’ufficiale convinse
l’allora Ministro della Marina a sostenere un’iniziativa
volta a formare nelle arti marziali il personale imbarcato
tanto che, nel 1906, si tenne a Shangai un primo corso
che non diede però i frutti sperati. L’Incrociatore suc-
CARLO OLETTI - CAPO CANNONIERE DI PRIMA CLASSE. È STATO IL
cessivamente fu sostituito da Nave Vesuvio al comando
PRIMO A INTRODURRE LE ARTI MARZIALI ORIENTALI IN ITALIA
del Capitano di Vascello Eugenio Bollati di Saint
Pierre. L’ufficiale riuscì a trattenere sulla nave due il termine della Prima Guerra Mondiale per poter
marinai che si erano già distinti nel nuovo sport tra cui avviare un primo insegnamento sistematico di jiu-jitsu
il Cannoniere Scelto Carlo Oletti che negli anni presso la Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica,
successivi, come vedremo, avrebbe assunto un ruolo istituita nel 1920, e fu proprio Carlo Oletti, nel frattempo
molto importante per la diffusione delle arti marziali divenuto sottufficiale (capo cannoniere di prima classe)
in Italia. e poi sottotenente del CREM (Corpo Reale Equipaggi
Negli anni precedenti il conflitto mondiale, vi furono Marittimi), a dirigerne i corsi.
vari tentativi di introdurre le arti marziali orientali in Questa volta la disciplina sportiva riuscì a suscitare un
Europa, presentandole come nuove tecniche dedicate a grande e diffuso interesse soprattutto nei principali
rendere la lotta più efficace in contrapposizione a quella centri urbani del Paese. Nel 1922 infatti Oletti fu chia-
greco-romana, ritenuta oramai una disciplina sportiva mato a insegnare presso la società Giovane Italia in via
dagli scarsi effetti pratici. In Italia si dovette attendere della Consulta a Roma e, a partire dal 1923, anche
78 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III