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A PROPOSITO DI...
UNA FOTO RICORDO DELLA SEZIONE ARTI MARZIALI ORGANIZZATA DAL CAPITANO GUALTIERO MINGARELLI, VINCITRICE DEL CAMPIONATO NAZIONALE
DI ARTI MARZIALI DEL 1924. DA SINISTRA L’UFFICIALE, I CARABINIERI GIOVANNI SIMIONI, GIOVANNI MARTINI, GIUSEPPE POSSATO, IL MARESCIALLO
ZERELLA, I CARABINIERI GIUSEPPE TESTA, FRANCESCO PIOVANI, ALBINO GHERRA. SEDUTI DA SINISTRA I CARABINIERI
ANGELO MANNA, PIERINO MONAGHI, VITTORIO SAKARA E PIETRO CRONIGNANI
presso la palestra Cristoforo Colombo in via Tacito. trodotto da Kano Jigoro, fondatore del Kodokan Judo
L’ampia sedimentazione, per quei tempi, della disciplina (la scuola per seguire la via) a Tokio nel 1882, quale
sportiva permise di costituire, il 30 marzo 1924, la “Fe- evoluzione del jiu-jitsu. Contemporaneamente, in quegli
derazione Jiu-Jitsuista Italiana” a cui aderirono ben anni, parteciparono attivamente alla diffusione di questo
ventotto tra società e gruppi sportivi, compresi quelli nuovo sport i due principali centri di formazione dei
militari. Il 20 e il 21 giugno successivi ebbe luogo il Carabinieri, la Legione Allievi di Roma e la Scuola
primo campionato italiano del cui esito si parlerà più Allievi Sottufficiali di Firenze, proprio in considerazione
avanti. In realtà, si trattava di una disciplina che dell’opportunità di insegnare ai giovani militari una
mescolava jiu-jitsu e judo tanto che il primo articolo migliore tecnica di difesa personale, che potesse tornare
del regolamento tecnico della federazione riconosceva utile in caso di aggressioni alle forze dell’ordine, non
«quale metodo ufficiale di jiu-jitsu, sia per l’insegnamento così rare in quel periodo storico. In particolare, si deve
che per la pratica, il metodo Kano», ovvero quello in- segnalare che la presenza di un atleta di livello alla
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III 79