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CRONACHE DI IERI





                                                                        Improvvisamente



                                                                          lo Zaptiè Ahmed

            nazione  di  Somalia  Italiana.  Nel  1910  il  Corpo  di
            Polizia della Somalia fu posto anche alle dipendenze         Mur si era diretto
            del Comando Truppe della colonia per gli aspetti di-
            sciplinari. Nel dicembre 1923 l'organismo fu denominato  armato di moschetto
            "Corpo Zaptié della Somalia". Zaptié era il termine
            che contraddistingueva gli indigeni arruolati nelle fila
            dell’Arma.  Con  la  nuova  denominazione  del  corpo,   verso l’aula didattica
            che ne evidenziava la diretta appartenenza all’Arma,
            corrispose un nuovo ordinamento militare ed istitu-          dove erano riuniti
            zionale dello stesso.
            Nel 1924, con la cessione all'Italia da parte dell'In-
            ghilterra dell'Oltre Giuba, fu costituito un apposito               i Carabinieri
            corpo di spedizione per prendere possesso dei nuovi
            territori composto anche da una Compagnia dell'Arma             e aveva aperto
            di 140 militari, mentre un plotone zaptiè venne con-
            temporaneamente  destinato  ai  servizi  di  guardia  e
            scorta del nostro Alto Commissario. Tale contingente      il fuoco provocando
            alimentò successivamente la “Compagnia Carabinieri
            della Somalia” che fu costituita nel 1933 ed elevata a           la morte di tre
            Divisione nel 1935.
            Durante questi anni carabinieri e zaptiè operarono in                carabinieri
            sinergia; alcuni di questi ultimi vennero anche insigniti
            di ricompense al valore. L’Arma dei Carabinieri, pur
            portatrice di valori e di modelli di vita lontani dalle di-       e il ferimento
            namiche tribali e dal contesto somalo, venne riconosciuta
            e percepita positivamente sia da coloro che vi si arruo-               di altri tre
            larono sia dalle tribù locali. Nel corso degli anni però
            non sempre le cose andarono per il verso giusto.
            Nell’agosto  1938  a  Mogadiscio  esisteva  una  campo  esercitarsi in prove di canto corale. Non molto distanti
            base  dell’Arma  dei  Carabinieri  Reali  denominato    altri carabinieri erano a rapporto dall’ufficiale comandante
            “Hamar Ger Gob” all’interno del quale erano presenti    del nucleo di polizia militare per essere interpellati in
            quattro differenti reparti: una Scuola Allievi Zaptiè, un  merito  al  loro  imminente  trasferimento  nelle  varie
            Plotone di scorta del Governatore, il Reparto Comando   caserme  dislocate  in  Somalia.  Verso  le  ore  10  e  30,
            del locale Gruppo Carabinieri e un Nucleo di Polizia    Ahmed Mur, uno degli zaptiè presenti nel campo base
            Militare.  Al  centro  della  base  c’era  un’aula  scolastica  e che si trovava ad una trentina di metri di distanza
            dove i carabinieri reali neo giunti seguivano le attività  dall’aula didattica, iniziò, con in braccio la sua arma, a
            addestrative. La mattina del 21 agosto alcuni giovani   dirigersi rapidamente proprio verso i carabinieri che si
            carabinieri, da poco giunti a Mogadiscio e destinati a  stavano esercitando nel canto. Varcato l’ingresso dell’aula
            compiti  di  polizia  militare,  si  trovavano  in  quell’aula  esplose, a breve intervallo, cinque colpi di moschetto
            intenti, sotto la direzione di un anziano maresciallo, ad  contro il gruppetto di militari presenti. Le pallottole



            70 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III
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