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CRONACHE DI IERI
IL COLONNELLO ANGELO CERICA (A SINISTRA) COMANDANTE DEI CARABINIERI IN AFRICA ORIENTALE NEL 1938
l’omicida tra gli zaptiè della base. Ulteriormente incalzato che suscitò stupore nella popolazione locale, causò
dalle domande dell’ufficiale che pretendeva dallo zaptiè tensioni negli ambienti fascisti e servì da pretesto per il
una spiegazione plausibile del suo comportamento, compimento di irresponsabili atti di rappresaglia, fermati
quest’ultimo specificò che il suo istigatore esisteva re- solo dal pronto e deciso intervento del federale e degli
almente e che era da poco giunto a Mogadiscio prove- ufficiali dell’Arma. Quanto accaduto e le relative riper-
niente dalla caserma di Gimma. cussioni sulla comunità somala, unite all’esito incerto
In effetti il 6 luglio era stato trasferito dal Gruppo Ca- delle indagini, indussero il comandante dei Carabinieri
rabinieri di Gimma a quello della Somalia uno zaptiè dell’Africa Orientale, il Colonnello Angelo Cerica, a
mai presentatosi presso il comando di Mogadiscio che raggiungere Mogadiscio.
lo avrebbe dovuto prendere in carico. Le prime verifiche Cerica, l’ufficiale che cinque anni più tardi ordinerà al
consentirono di appurare che si trattava proprio di quel Tenente Colonnello Frignani di procedere all’arresto
Mohammed Mohallin. Successivamente, nel corso di di Mussolini, vantava una notevole esperienza nelle
altri interrogatori, l’omicida sempre più incalzato dalle attività investigative, dovuta al servizio prestato in
domande ritrattò quanto aveva già confessato sostenendo Sicilia agli inizi degli anni 20 e al suo impegno nella
che la sua mano era stata guidata dal diavolo in persona. lotta al banditismo e alla mafia. Giunto a Mogadiscio,
Nel frattempo la diffusione della notizia della strage, da Addis Abeba, l’ufficiale, dopo aver preso visione del
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