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CRONACHE DI IERI





                                                                         Un manipolo di


                                                                       facinorosi riuscì a


            comportamento  dei  carabinieri  come  una  vera  e
            propria sfida.                                                       penetrare
            Temendo un assalto alla caserma, il maresciallo iniziò
                                                                      nel cortile interno
            a disporre i suoi uomini a difesa di porte e finestre.
            La  situazione  con  il  passare  dei  minuti  diventava
            sempre più tesa. Vani furono i tentativi del comandante
            della Stazione di disperdere i dimostranti, ormai ac-          della caserma.
            campati nella piazza antistante alla caserma e decisi
            a non andare via senza prima avere ottenuto la libe-             Il Maresciallo
            razione dei due giovani trattenuti.
            All’ennesimo rifiuto del maresciallo i fascisti passarono
            all’attacco. Parte degli assalitori provò a sfondare la  Facchetti si affacciò
            porta centrale. Un gruppo scavalcò il muro di cinta.
            nel cortile interno della caserma. Il Maresciallo Fac- da una finestra ed
            Un altro manipolo, tra i più audaci, riuscì a penetrare

            chetti  si  affacciò  da  una  finestra  ed  esplose  alcuni
            colpi di moschetto nell’ultimo e disperato tentativo    esplose alcuni colpi
            di  fermare  quell’assalto.  La  folla  non  si  arrestò  per
            nulla. Studenti inferociti penetrarono all’interno del          di moschetto
            comando  e  irruppero  negli  uffici,  nella  mensa,  nei
                                                                                nell’ultimo
            magazzini, nel tentativo di trovare gli arrestati da li-
            berare. Il Maresciallo Facchetti tentò per l’ennesima
            volta di fermare quell'assalto ma la folla lo raggiunse
            innanzi all’ingresso del suo ufficio. Uno degli assalitori  disperato tentativo
            sferrò una bastonata al capo del sottufficiale che, nel
            tentativo  di  sottrarsi  al  linciaggio,  esplose  ancora  di fermare l’assalto
            alcuni colpi di moschetto. In risposta furono esplosi
            colpi di rivoltella all’indirizzo del Maresciallo Facchetti
            che chinò il capo e cadde al suolo agonizzante. Un
            silenzio tombale seguì gli spari. Il povero maresciallo  babilmente colpiti dai colpi di moschetto esplosi dal
            fu  immediatamente  soccorso  e  trasportato  dai  suoi  Comandante della Stazione.
            carabinieri  presso  l’ospedale  di  Cittadella.  Morì  il  I funerali si svolsero la mattina seguente tra la com-
            giorno seguente per le gravi ferite riportate.          mozione  generale.  Tutti  i  negozi  furono  chiusi  ed
            A perdere la vita negli scontri non fu solo il militare.  esposte  le  bandiere  a  mezz’asta.  Precedeva  il  carro
            Tre assalitori, successivamente identificati in Angelo  funebre un plotone di carabinieri e quattro corone di
            Boscolo, ventiquattrenne ed ex capitano dell’Aviazione  fiori.  La  salma  fu  tumulata  presso  il  cimitero  di
            dell’Esercito, studente di medicina di Chioggia, Vettore  Chiari, paese natale del Facchetti.
            Mezzomo,  ventun  anni,  studente  in  ingegneria  di   Alla memoria del Maresciallo Maggiore fu concessa
            Feltre, e G. B. Fumei, di anni diciotto, studente di    la  Medaglia  d’Argento  al  Valor  Militare  con  la
            Agorlo, morirono durante l’assalto alla caserma, pro-   seguente motivazione: “in occasione di gravi disordini



            66 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO III
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