Page 89 - Notiziario 2018-1
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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA










            quanto il bene” che gli si affianca
            in ogni parte del romanzo. E nel
            romanzo la visione del male non
            ha nemmeno linee di demarca-
            zione  nette,  essendo  soltanto  il
            risultato delle scelte individuali,
            alle quali i protagonisti attribui-
            scono un diverso valore in rela-
            zione agli obiettivi. Certo è che
            il male può generare solo dolore
            a meno che il ciclo della violenza
            non venga spezzato. A dover sce-
            gliere se rimanere vittima o tra-
            sformarsi in carnefice è il colon-
            nello Ascoli, un uomo capace di
            interrogarsi sul valore della vita,
            un uomo trovatosi faccia a faccia
            con la brutalità della violenza in
            un  tempo  in  cui  bisognerebbe
            solo guardare al futuro con spe-
            ranza, un uomo capace di con-
            trapporre la sua fermezza d’animo
            ai  ricordi  amari  di  un’infanzia
            rubata da un campo di concen-
            tramento. Riccardi racconta così
            gli anni di piombo, segnati dalla
            rabbia di chi mascherava la sof-
            ferenza sotto la coltre della vio-
            lenza e ne faceva il proprio credo
            in nome di una presunta giustizia
            sociale. Al nazismo e al terrorismo
            degli  anni ’70,  l’autore  mescola
            la Guerra Fredda tra i due blocchi
                                                          LA LOCANDINA DELL’INCONTRO CON IL COL. ROBERTO RICCARDI
            del  mondo,  lo  spionaggio  e  il
            controspionaggio. Nonostante il racconto ricordi noti   pensieri, difficoltà, dubbi, paure, solitudini, ma anche
            fatti  storici  realmente  accaduti,  nell’articolata  trama  speranze, affetti e progetti di vita familiare, dipingendo
            del romanzo, protagonista senza un nome è la fragilità  scorci  di  vita  quotidiana.  “La  notte  della  rabbia”  è
            umana, che emerge tra le pieghe del vissuto dei singoli  dunque un romanzo di notevole potenza narrativa, in
            protagonisti  e  che  li  accomuna,  indipendentemente  cui  la  complessa  psicologia  dei  personaggi  e  la  fitta
            dal ruolo loro assegnato. Riccardi infatti dà voce anche  rete di relazioni che li lega, sono in perfetto equilibrio
            ai personaggi minori, ai quali dedica spazio perché si  sul filo degli eventi.
            raccontino, arricchendo ogni pagina di stati d’animo e                                           Laura Secchi



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III  89
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