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ALMANACCO
IL CAPITANO BELLIPANNI CON GABRIELE D’ANNUNZIO. NELLA PAGINA A FIANCO IL VATE
SI APPRESTA A DECLAMARE L’ODE A BELLIPANNI
miliare, il Duca d’Aosta lo decora sul campo Vate quella che, nella cattedrale di Udine, si
con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. leva per declamare l’ode, da lui stesso com-
«Non per me, per l’Arma. Non per me, posta, in memoria dell’amico. L’allocuzione
per gli eroi che ho portato alla morte» non è solo una celebrazione del militare,
pare siano le parole che l’Ufficiale pronuncia che l’autore aveva ammirato in più occasioni
da quel letto d’ospedale in cui la morte lo nel corso della 9ª battaglia dell’Isonzo mentre,
coglierà diciotto giorni dopo. pistola in pugno, affrontava il rischio della
Il 12 giugno, tra le tante figure in uniforme morte, ai margini delle doline del Veliki
che accompagnano in corteo il feretro verso “fra le croci d’abete, fra le botti d’acqua, fra
il cimitero da campo di Crauglio, si scorge i mucchi di bombe, fra i sacchi nuovi, fra le
quella di un Capitano dei Lancieri di Novara. barelle posate nel fango, mentre i portatori
E’ Gabriele D’Annunzio. Il poeta soldato di lettighe e i portatori di dischi passavano
porta il suo ultimo saluto al compagno in corsa attraverso i turbini di sassi scagliati
d’armi. In qualità di ufficiale di collegamento dagli scoppii come da mille e mille frombole,
della 45^ Divisione, D’Annunzio aveva incontro ai feriti leggeri che scendevano
infatti avuto modo di incontrare Bellipanni. senza lamento e scavalcavano i morti sfavil-
Tra i due era nata una profonda amicizia, lando di gocciole rosse in quella striscia
resa ancora più salda dalla triste esperienza quieta di sole mattutino.” Nei versi del
condivisa nel teatro di guerra. E’ la voce del poeta pescarese, il dolore del lutto e la sof-
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