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CRONACHE DI IERI

e gli oggetti di casermaggio del reparto.                       Sull’imbarcazione
La Santa Teresa, imbarcazione efficiente ed affidabile           “Maria Teresa” fu
per brevi rotte, non era adatta per una traversata              caricato un ingente
lunga e impegnativa. Per evitare di dover affrontare             numero di armi e
quel pericoloso viaggio in mare, il suo comandante
volutamente la dichiarò in avaria.                                   munizioni:
La sera del 20 ottobre, allora, un gozzo a vela, con al           4 mitragliatrici;
timone Paolo Ansaldo, persona di fiducia del Coman-                58 moschetti;
dante dei Carabinieri del Giglio, fu inviato a Porto
Santo Stefano, ove era ormeggiato il motopeschereccio                 3 pistole;
“Maria Teresa”, natante attrezzato per una traversata             7 fucili austriaci
verso la Sardegna.                                               senza otturatore;
Alla rivelazione da parte dell’Ansaldo dello scopo di
quella visita, il comandante del motopeschereccio,                   30 casse di
tale Sirio Scotto, non esitò a fornire la sua incondizionata       munizioni; 40
disponibilità all’impresa. Così, la sera del 22 ottobre,          bombe a mano
il “Maria Teresa” entrò in rada avanti al porto del
Giglio e, per evitare sorprese o sortite nemiche, rimase       privati. I due carabinieri le caricarono in groppa a dei
all’ancora senza ormeggiare alla banchina. Intanto,            somari e, insieme al Del Vecchio, si diressero verso il
per eludere i controlli dei tedeschi, tutto procedeva          porto per sistemarle nella stiva del Maria Teresa.
senza far trapelare alcuna incertezza. La consegna dei         Verso le ore 16.00 arrivarono i prigionieri, il Vice Bri-
detenuti alle autorità occupanti di Orbetello era stata        gadiere Ferranti e i tre Carabinieri di scorta. Prima
programmata per le 14.00 del 23 ottobre.                       che i carabinieri salissero a bordo del natante che li
Per la traduzione erano stati comandati il Vice                attendeva, una folla di curiosi, che aveva seguito il
Brigadiere Ferranti, con l’incarico di capo scorta, e i        gruppo dalla caserma al porto, inneggiò agli aviatori
Carabinieri Agostino Merlini, Antonio Casalucci e              americani. Questi ultimi, nonostante fossero legati
Ambrogio Salamida.                                             per non destare sospetti, riuscirono comunque ad ac-
La mattina del 23 ottobre il Maresciallo Luchini               comiatarsi con degli abbracci con alcuni degli abitanti
ordinò all’Appuntato Curti di trasportare sul moto-            locali. Un’ora dopo il motopeschereccio salpò dal
peschereccio tutte le armi, il vettovagliamento e le           porto del Giglio.
buffetterie dell’ex Posto Fisso di Giannutri. Durante          Per tutti la destinazione ufficiale era il vicino promon-
le operazioni di carico gli altri due carabinieri provenienti  torio dell’Argentario, da dove si sarebbe poi raggiunto
da Giannutri, Fasano e Giampaoli, annusando aria di            il presidio di Orbetello. Sull’imbarcazione, oltre ai
fuga, chiesero di poter far parte del convoglio. Scotto,
il comandante del Maria Teresa, non esitò e li ospitò a
bordo del motopeschereccio. Alle ore 15.15 del 23 ot-
tobre il Maresciallo Maggiore Luchini inviò due suoi
militari presso la casa del Brigadiere della Finanza
Del Vecchio per prelevare l’armamento del soppresso
presidio militare del Giglio e le armi requisite ai

                                                               NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II 13
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