Page 9 - Il Forestale n. 60
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bollente, vivo, per poi essere successivamente
                                                    scuoiato e fritto. Anche in Veneto e nelle valli
                                                    del bresciano l’appetito vien mangiando spie-
                                                    dini di pettirossi o tordi, che trovano la loro
                                                    morte solo dopo lunghe ore di agonia, vittime
                                                    di archetti e lacci che ne provocano la fine per
                                                    sfinimento, stenti e compressione, mentre i
                                                    ghiri non possono dormire sonni tranquilli
                                                    perché alcuni trovano che siano gustosi al
                                                    forno con le patate, peccato che in realtà ne
                                                    sarebbe vietato l’abbattimento.
                                                    Dal centro e dal nord scendiamo al sud, in
                                                    Calabria, dove si gusta il filetto di scoiattolo e
                                                    poi in Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia
                                                    dove pur di assaporare un soutè di datteri non si
                                                    desiste dal ridurre ad una groviera la costiera,
                                                    martellata e trapanata per staccare i frutti del
                                                    peccato di gola.
          culinarie che implicano anche macabre catture
          o preparazioni, come accade in Emilia
          Romagna, Abruzzo e Molise dove alcuni con-
          sumano il riccio del bosco che non potendo
          essere ucciso al momento della cattura, consi-
          derata la classica chiusa a palla dell’animale per
          difendersi, viene messo direttamente in acqua
















                                                    Il delfino finito in un boccone
                                                    Volgendo l’attenzione agli animali proibiti del
                                                    mare, è salita ai “disonori” della cronaca, anche
                                                    grazie al servizio televisivo de “Le Iene”, la
                                                    notizia che nel litorale laziale si mangiava carne
                                                    di delfino, servita dietro parola d’ordine per
                                                    evitare che scattassero i controlli delle forze di
                                                    polizia.
                                                    Ricordiamo, infatti, che pescare delfino e ven-
                                                    derlo come merce edibile è vietato. Spesso i
                                                    delfini restano impigliati nelle reti, accidental-
                                                    mente durante la cattura di altre specie, quali i
                                                    tonni, anche in tal caso, però, sarebbe necessa-
                                                    rio segnalare l’accaduto alla Capitaneria di


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