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Il Forestale n. 70  17-10-2012  15:33  Pagina 8

















































                 speciali. Il Lago degli Abeti prende il nome dalla  foglioline trasformate, dette ascidi. Su di esse si
                 presenza di alcuni tronchi di abete bianco adagia-  addensano peli ghiandolari lunghi e sottili, che
                 ti sul fondo, a cui è stata attribuita un’età di  producono gocce di un liquido adesivo, letale per
                 almeno 2.650 anni; questi tronchi sono ancora  molti insetti che rimangono invischiati. Gli inset-
                 lignificati, e si sono conservati grazie alla bassa  ti vengono digeriti tramite i succhi prodotti dalle
                 temperatura dell’acqua (4-5°) e allo scarso conte-  minuscole ghiandole di cui è dotata la pianta per
                 nuto di sali minerali. Guardati in trasparenza  sintetizzare una sostanza essenziale per la soprav-
                 attraverso la superficie dell’acqua sembrano testi-  vivenza della drosera: l’azoto. Solo grazie a
                 moniare una vita sommersa. Ci si  aspetterebbe,  questo processo la drosera riesce a vivere in suoli
                 da un momento all’altro, di trovarsi circondati da  estremamente poveri di sali azotati. Sia la com-
                 fate e folletti.                           ponente faunistica che quella della vegetazione
                 La Riserva ricade nel comune di Rezzoaglio, in  sono assolutamente peculiari ed uniche o molto
                 provincia di Genova e comprende due diversi  rare. In questi ambienti microtermi, vivono tre
                 ambienti: quello delle Agoraie (ettari 15.50)  e  specie di tritoni: tritone alpestre (triturus alpestris
                 quello del Moggetto di ettari 1.40. Nella R.N.  apuanus), tritone crestato (triturus carnifex), e trito-
                 Agoraie sono presenti 4 laghetti perenni e due  ne comune (Triturus vulgaris); la rana temporaria
                 stagionali. Nella R.N. Moggetto, invece, due sta-  (rana temporaria), propria di boschi umidi. Tra i
                 gni anch’essi stagionali. In questo ambiente così  piccoli mammiferi sono stati censiti la  talpa cieca
                 particolare, non sono solo i relitti glaciali a deter-  (Talpa caeca), l’arvicola rossastra (Clethrionomys gla-
                 minare l’elevata biodiversità; infatti nei pressi del  reolus), il topo selvatico dal collo giallo  (A.
                 Lago Riondo e delle Agoraie di Mezzo si incon-  flavicollis), ed il topo ragno d’acqua  (Neomys
                 trano anche piante carnivore di elevato interesse  fodiens). Tra gli uccelli, la Cincia dal ciuffo (Parus
                 tra le quali la drosera rotundifolia, che abita torbiere  cristatus), legata ai rimboschimenti di conifere ed
                 e paludi. La drosera ha dimensioni ridotte, appe-  il germano reale (Anas platyrhinchos). La Foresta
                 na pochi centimetri, in pratica un ciuffetto di  delle Agoraie ha una storia antichissima: era già


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