Page 10 - Forestale N. 54 gennaio - febbraio 2010
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Anni ‘60 - Rimboschimento della pineta demaniale di Ravenna.
tori con conseguente trasferimento in loro favo- conservazione della biodiversità e per l’alleva-
re dei beni del demanio forestale dello Stato. mento di cavalli. Negli ultimi anni, sotto la spinta
Furono trasferiti alle Regioni a Statuto speciale di nuove esigenze di tutela della biodiversità
circa 99.500 ettari. anche l’attività dell’ex Asfd è terminata. Si chiude
La legge della montagna del 1952, detta anche così una storia iniziata quasi cento anni prima
“Legge Fanfani”, e i Piani Verdi del 1961 e del con l’intento di salvare e ampliare il patrimonio
1962 permisero all’Azienda di rilanciarsi su tutto boschivo italiano, una missione che si è rivelata
il territorio di sua giurisdizione con l’acquisizio- perfettamente riuscita.
ne dei terreni abbandonati della montagna
interna, alpina ed appenninica, per i quali
l’Azienda avviò un intenso programma di recu- Una cartolina degli anni ‘70.
pero e valorizzazione, tanto che molte di queste
aree oggi sono diventate zone di notevole pre-
gio naturalistico.
Nascono le Regioni
Con l’istituzione delle Regioni a Statuto ordina-
rio, dei circa 418 mila ettari appartenenti
all’Azienda, passarono alle Regioni circa 345
mila ettari, ma furono escluse alcune aree del
patrimonio immobiliare dell’Azienda adibito a
scopi scientifici, le caserme del Corpo forestale
dello Stato e tutto ciò che non era di competen-
za regionale.
Dal gennaio 1978 al 2004 l’ex Asfd continuò il
suo lavoro, questa volta più votato alla conser-
vazione dei beni e delle aree rimaste di sua
competenza, circa 75 mila ettari di bosco oltre ad
alcune aziende agro-zootecniche e faunistiche,
impiegando oltre 1.500 operai per la gestione di
aree protette e di rilevante interesse naturalistico,
riserve naturali e integrali, aziende pilota per la
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