Page 8 - Forestale N. 54 gennaio - febbraio 2010
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FORESTALE / Cento anni di biodiversità
UNA BELLA STORIA
Cento anni fa nasceva l’Azienda di stato delle foreste
demaniali, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua
attività
di Claudio Sanchioli
a proclamazione del Regno d’Italia nel Ficuzza e Somadida, che venivano destinate
1861 fu la prima tappa di quell’unità del principalmente alla coltura di piante d’alto fusto.
territorio italiano che avrà completamento, Negli anni seguenti con una rinnovata politica
L per il periodo risorgimentale, con la presa forestale furono ampliati e perfezionati i concet-
di Roma nel 1870. ti già affermati nella legge del 1871, concetti che
L’Italia a quel punto era stata costruita dal punto si resero concreti con la creazione di un più
di vista politico, territoriale e burocratico ma vasto demanio forestale dello Stato, con una
non lo era però certamente nei rapporti sociali amministrazione autonoma, istituendo (con la
e per quel che interessa a noi nella gestione “legge Luzzatti” del 1910) l’Azienda speciale del
oculata e razionale del territorio. Demanio Forestale di Stato per “provvedere
I pesanti problemi economici del nuovo mediante l’ampliamento e l’inalienabilità
Stato portavano quest’ultimo ad alie- della proprietà boschiva demaniale e
nare molti beni demaniali, una con l’esempio di un buon regime
scelta che in taluni casi, come industriale di essa all’incremento
quello dei beni forestali, poteva della selvicoltura e del commer-
diventare catastrofica dal punto cio dei prodotti forestali”.
di vista ambientale. Negli anni seguenti l’Azienda
Durante il decennio 1861-71, vide l’espansione del patrimo-
diversi interventi tampone nio boschivo dovuta in parte
bloccarono varie iniziative all’arrotondamento dei com-
d’alienazione di boschi spe- plessi già esistenti, in parte
cialmente nel Meridione, ma all’ampliamento del territorio
il problema di difesa in gene- nazionale, come conseguenza
rale non fu mai affrontato con della vittoria nella prima
fermezza fino a quando, sotto la Guerra Mondiale.
reale minaccia criminale che si Si passò così dai circa 45 mila
stava delineando con la vendita dei ettari del 1871, che nel frattempo si
boschi dell’alta Toscana per fini spe- erano più che raddoppiati allo scop-
culativi, fu approvata in extremis la pio della grande guerra (Relazione del
dichiarazione d’inalienabilità di alcuni boschi di Capo del Corpo Sansoni sulle attività e la consi-
proprietà demaniale. stenza del patrimonio dell’Azienda per il
Per la precisione si trattava di 21 boschi perve- periodo 1910-1914) ai circa 224 mila che inclu-
nuti allo Stato italiano dai demani degli Stati devano i 97 mila ettari delle foreste ex
preunitari e dalla confisca del patrimonio dei austroungariche (Relazione del Capo del Corpo
beni ecclesiastici soppressi. Stella - nella foto - per il periodo 1914-1924).
In questo nucleo iniziale di circa 45 mila ettari, Con il “riordinamento e riforma della legislazio-
spiccavano delle aree demaniali tra le più belle ne in materia di boschi e di territori montani”
del nostro territorio come quelle del Cansiglio, del 1923, l’Azienda fece un ulteriore passo avan-
Camaldoli, Vallombrosa, Follonica, Mongiana, ti annettendo nel suo patrimonio i terreni
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