Page 12 - Forestale N. 50 maggio - giugno 2009
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sfruttamento praticato dallo Stato italiano suc-
cessivamente all’unità nazionale. La secolare
storia di tagli a raso e successivi rimboschimen-
ti con specie economicamente redditizie, come
l’abete bianco, non aveva mai riguardato il terri-
torio di Sasso Fratino che, posto in posizione
centrale, rispetto a Badia e Campigna, risultava
raggiunto dai boscaioli solo alla conclusione dei
turni pluridecennali di taglio, cosicché i fre-
quenti cambi di amministrazione sulle Foreste lo
avevano di fatto sempre risparmiato da qualsiasi
intervento. Ma, nel 1959, le difficoltà riscontrate e
documentate fin dalla gestione dell’Opera del
Duomo di Firenze, sottolineate, non senza disap-
punto, in questo passaggio “…essendo tutta
macchia scomoda per la trattuta delle travi e lon-
tana… e sono tutti luoghi dove i conduttori non
vi hanno mai tagliato per essere paese imprati-
cabile per vie…”, sembravano volgere ad una
soluzione.
Al momento dell’applicazione del piano, però,
l’Amministratore Fabio Clauser ritenne necessa-
rio un cambiamento di scelte: propose la
sospensione degli interventi, dispose un nuovo
tracciato della strada forestale al di fuori dell’a- © G. Capaccioli
rea da proteggere e l’applicazione di una tutela
integrale. Occorre evidenziare come la proposta
di Clauser fu fatta propria e condivisa totalmen- forestale, variegato e ben strutturato nei diversi
te dal professor Mario Pavan, ordinario di livelli trofici; un vero e proprio “serbatoio” di
entomologia agraria all’Università di Pavia, che biodiversità in continua evoluzione a livello di
frequentava le Foreste Casentinesi per i suoi specie, di habitat e micro-habitat, e di paesaggio.
studi. Come nucleo principale della Riserva
furono individuati 45 ettari, mai sottoposti a tagli
o nei quali gli interventi erano stati di scarsa Da leggere
entità e molto distanziati nel tempo. Altri 65 etta-
ri furono individuati come area tampone, per un
er il 50° anno della Riserva Integrale,
totale di 110 ettari.
l’Ufficio territoriale per la biodiversità di
In seguito all’istituzione del primo nucleo, ed a
P Pratovecchio, ha deciso di dare alle
tre ampliamenti che hanno determinato l’attuale
stampe una pubblicazione, “SASSO FRATINO
superficie di 764 ettari, Sasso Fratino è stata insi-
1959-2009: 50 ANNI DI CONSERVAZIONE
gnita, nel 1985, del Diploma Europeo rilasciato
DELLA BIODIVERSITÀ” che riassume i risul-
dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, tati di tutte le ricerche scientifiche svolte in
onorificenza riconfermata dal 1990 al 2005 ogni questo mezzo secolo, riguardanti l’evoluzione
cinque anni, come “premio” per la valenza natu- di questo ambiente e di tutte le componenti,
ralistica di questo territorio, ma anche per biologiche e fisiche, che hanno concorso a
l’oculata gestione operata su di esso dalla crearlo. Tale pubblicazione, realizzata dai
Forestale. La Riserva Naturale Integrale di Sasso numerosi ricercatori che hanno avuto modo
Fratino rappresenta il miglior esempio di come di lavorare a Sasso Fratino in collaborazione
debba essere “non-gestito” un bosco e di come con il Corpo forestale dello Stato, ci fornisce
secoli di isolamento e 50 anni di conservazione dati di estremo interesse circa la ricchezza
possano consegnarci un complesso ecosistema specifica di questo territorio.
Il Forestale n. 50 - 13