Page 9 - Forestale N. 49 marzo - aprile 2009
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© Ufficio Stampa Cfs                        (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali)
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                                                         del Corpo forestale dello Stato presso un canile.



          distrettuale di Asiago, che ha percorso la traccia  le: togliendole i cuccioli in tenerissima età
          investigativa a ritroso recandosi nelle zone rura-  (neanche 30 giorni) e somministrandole il sale
          li dell’Ungheria, della Romania e della Polonia,  inglese che le blocca la produzione del latte e
          dove vengono fatti nascere gli animali destinati  del colostro. I piccoli, strappati alla madre prima
          al commercio in nero. “Molti contadini che vivo-  dello svezzamento, vengono poi portati ad un
          no in casolari isolati – racconta il comandante  centro di raccolta provinciale”. Inizia così la
          Furlan - ma anche numerosi anziani che abitano  seconda fase del dog affaire relativa all’esporta-
          soli in appartamentini di periferia si sono  zione. I raccoglitori provinciali, una volta finito
          improvvisati allevatori, fiutando guadagni facili  il giro dai vari allevatori di zona, portano il cari-
          con rischi e investimenti limitati. Infatti, per ini-  co degli animali ad un centro di raccolta
          ziare l’attività è stato loro sufficiente dotarsi di  superiore, di carattere regionale, che fa capo a
          una o due cagnette fattrici e di un maschio ripro-  sua volta al centro nazionale dove confluiscono
          duttore di razza pura, (preferibilmente di taglia  gli esemplari da tutto il Paese. Ed è a questo
          piccola: yorkshire, chihuahua, volpino, cocker,  punto che entra in gioco la figura del veterina-
          bassotto). Il fenomeno si presenta, perciò, in  rio corrotto, anello di congiunzione con i delegati
          maniera diffusa quanto frammentaria: tanti  dell’importatore italiano, come illustra il coman-
          microallevamenti sparsi sul territorio nazionale”.   dante della Forestale: “Al centro di raccolta
          Visto che ogni cucciolata di circa dieci esempla-  nazionale opera il veterinario dell’organizzazione
          ri può fruttare fino a 500-600 euro, gli allevatori  locale al quale l’importatore italiano fa pervenire
          hanno tutto l’interesse a ottenere più parti pos-  i passaporti con validità europea per far viag-
          sibili utilizzando metodi non ortodossi che  giare gli animali oltre frontiera. Il veterinario,
          incidono sulla salute sia delle mamme che dei  oltre ad applicare i microchip identificativi ai
          loro piccoli. “Di solito – spiega Furlan - la cagna  cuccioli, appone l’etichetta di vaccinazione anti-
          fattrice  viene forzata alla riproduzione almeno  rabbica obbligatoria sul documento di espatrio,
          due volte l’anno. La mandano in calore quasi  senza, però, effettuare alcuna profilassi. Si fa
          subito dopo il primo parto in maniera innatura-  comunque pagare il vaccino dall’importatore e

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