Page 5 - Forestale N. 49 marzo - aprile 2009
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Sulle nostre tavole arrivano aglio, mele e fun-
ghi in scatola che rischiano di essere
spacciati come made in Italy per la mancanza
dell’obbligo di indicare in etichetta la prove-
nienza.
I consumatori acquistano un prodotto, ignari
della sua origine. A rischio sono la qualità e la
tutela delle produzioni locali. Un caso limite è
quello del pomodoro. La materia prima arri-
va dalla Cina in fusti per poi essere rilavorata
e impacchettata come prodotto italiano, visto
che sui contenitori è obbligatorio indicare il © Ufficio Stampa Cfs
luogo di confezionamento, ma non quello di
produzione. Cosa sta facendo il Ministero su
questo fronte?
Stiamo lavorando sin dal giorno dell’insediamen- Lei ha dichiarato che il programma del pre-
to per inaugurare una nuova stagione, nella quale sidente Obama sull’agricoltura è come il
la trasparenza delle informazioni a disposizione nostro. Conferma il suo apprezzamento e
dei cittadini sia, allo stesso tempo, un valore per quali motivi?
aggiunto, una grande opportunità per le aziende Perché ha scritto sul suo programma che prima
e un decisivo criterio di scelta di cosa acquistare viene l’agricoltura del suo Paese e poi tutte le
da parte dei consumatori. Abbiamo approvato altre. Obama ha ragione quando dice che dietro
proprio in questi giorni la norma sull’indicazione un prodotto alimentare c’è tutta la storia di un
obbligatoria dell'origine dei prodotti alimentari territorio. Mi trovo in sintonia con lui anche per
nell'etichetta, all’interno del Disegno di legge sul la sua posizione a favore dell’indicazione dell’o-
rafforzamento della competitività del settore rigine in etichetta per gli alimenti made in Usa.
agroalimentare. Il provvedimento prevede l'ob- Ma questo non deve far pensare che sul settore
bligo di indicare il luogo di origine dei prodotti alimentare italiano si stiano addensando nubi
alimentari non trasformati e il luogo di ultima tra- protezionistiche. Si tratta di tutelare la qualità e
sformazione sostanziale per i prodotti trasformati. la sicurezza dei prodotti che finiscono sulle
La nuova norma non limita in alcun modo la libe- tavole dei consumatori. Per noi, qualità e sicu-
ra circolazione delle merci, ma serve a garantire rezza non sono un lusso. Non possiamo pensare
la tracciabilità dei prodotti, ad informare corretta- che sul nostro mercato ci siano prodotti che
mente il consumatore e allo stesso tempo a fanno concorrenza, sul piano del prezzo, a pro-
difendere tutte le produzioni del made in Italy dotti nostrani di qualità per i quali i prezzi sono
dalle storture del mercato. già veramente al limite della copertura dei costi
di produzione. In gioco c’è l’identità dei nostri
La Commissione europea ha respinto lo territori e dei nostri prodotti.
scorso febbraio, per l’ennesima volta, la
richiesta di autorizzare un mais Ogm per la Ma secondo lei gli italiani mangiano bene?
coltivazione. L’80 per cento degli europei è Fanno tesoro della ricchezza di frutta e ver-
contrario agli Ogm. Cosa ne pensa e qual è dura che produciamo ed esportiamo in tutta
la politica italiana in materia? Europa, ad esempio?
Essere contrario agli Ogm per me significa pro- Ritengo fondamentale un’opera di educazione a
teggere e difendere l’identità produttiva territoriale partire fin dai primi anni di scuola, con la colla-
dell’agricoltura, dietro alla quale ci sono la storia borazione di insegnanti, genitori e operatori
e la tradizione del nostro Paese. In caso di dubbio sanitari, per insegnare a scegliere frutta a verdu-
sui rischi per la salute dei cittadini, io sono con la ra fresche di stagione, legate alla territorialità.
salute dei cittadini. Non serve a nulla nascondersi Per questo siamo impegnati in progetti come
dicendo che gli Ogm servirebbero a sfamare i cit- ‘Frutta nelle scuole’, fortemente voluto dall’Italia
tadini del mondo, perché è un bugia. e frutto del mio negoziato in Ue. Il nostro Paese
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