Page 2 - Forestale N. 49 marzo - aprile 2009
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EDITORIALE




          Una divisa per la vita


                  entre stavamo per chiudere questo numero de “Il Forestale” è arrivata in redazione una let-
                  tera di un’atleta del Gruppo Sportivo Forestale che desiderava sposarsi in divisa e chiedeva
                  lumi su quali indicazioni seguire. Questo attaccamento all’uniforme è davvero encomiabile,
          M a maggior ragione perché espresso da una donna che rinuncia così al tradizionale abito bian-
          co e poi perché la richiesta viene da un’atleta che difficilmente ha quindi occasione di indossare la
          divisa.
          Se ci fermiamo a riflettere però, ci accorgiamo che questa lezione viene da un atleta, un agente che
          quindi veste sempre, con la tuta, i colori biancoverdi della Forestale e conosce bene un tipo di disci-
          plina, quella imposta dalla pratica sportiva, che ha molti punti di contatto con quella di un corpo di
          polizia. Le donne sono poi sempre le prime, nella vita di tutti i giorni, a insegnare che ogni circostanza
          richiede un determinato abito. Nonostante i tempi abbiano portato a un cambiamento dei costumi,
          rimane sempre valida l’indicazione di vestirsi in maniera consona al nostro ruolo e all’attività che stia-
          mo compiendo.
          Risulta ugualmente fuori luogo chi va a una cerimonia vestito da spiaggia così come chi pretende di
          percorrere un sentiero di montagna con le infradito, rischiando così la propria incolumità.
          I Forestali sanno quanto è importante indossare l’uniforme nella loro attività quotidiana: per i cittadi-
          ni è un elemento forte di identificazione. Il berretto con l’aquila consente di riconoscere in maniera
          inequivocabile un forestale anche a centinaia di metri di distanza.
          “Quando vedo le divise della Forestale nel parco mi sento più sicuro” ci scrivono in decine di lettere
          i frequentatori delle aree verdi che sono giustamente preoccupati della loro sicurezza.
          In tante aree remote, rurali e montane, le uniche divise che si vedono in giro sono spesso proprio
          quelle grigioverdi del Corpo forestale dello Stato i cui rappresentanti, sono considerati sempre con
          ammirazione e benevolenza.
          Se è vero che “l’abito non fa il monaco” è anche vero che un monaco con il suo abito comunica la
          propria scelta di vita all’intera comunità. Lo stesso fanno i Forestali che indossano con orgoglio la pro-
          pria divisa testimoniando così tutti i giorni la scelta che hanno fatto.
          E chi decide di condividerla con amici e parenti nel giorno della scelta più intima, quella del matri-
          monio, lancia un messaggio ancora più forte di appartenenza e fedeltà.
                                                                                    STAMPATO SU

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          In copertina: una delle tigri sequestrate dagli agenti del Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato nel canile di
          Somma Lombardo (Varese). Leggi il servizio a pagina 24.
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