Page 15 - Forestale N. 49 marzo - aprile 2009
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“Grandi minacce non ci sono, rafforziamo la sor- comune alle riserve di caccia del nord Europa,
veglianza solo durante la stagione dei funghi, dove già sbucano i primi crochi e i bucaneve.
quando c’è chi cerca di introdursi nella riserva Quasi al centro della foresta appare la palazzina
per raccoglierli” mi spiega Fabio Mazzocchi, il seicentesca, fatta costruire da Vincenzo I duca di
forestale che segue gli aspetti tecnici della riserva Mantova. Con le sue quattro torrette, lo sceno-
e che mi accompagna nella visita. Percorriamo i grafico portico e il fossato, sembra una struttura
viali rettilinei disegnati nel settecento dagli irreale anche se il verde penicillina di cui è
austriaci che si incrociano ripetutamente e con- dipinto il bugnato fa mimetizzare il castelletto,
vergono nelle “piazze”, seguendo uno schema splendidamente affrescato, nell’ambiente.
Nei pressi affiora la risorgiva che dà il nome al
bosco, la “Fontana”, la cui esistenza è nota fin
La rivincita di Ettore dal XII secolo. Inoltrandoci assistiamo allo sra-
dicamento delle querce rosse che insieme al
platano, essendo specie esotiche, è previsto
siano progressivamente eliminate.
È significativo che la Forestale abbia finalmente
intrapreso la strada dell’eliminazione delle spe-
cie esotiche dopo averle introdotte in un’epoca
in cui le conoscenze scientifiche non erano cer-
tamente quelle attuali. Ancora più interessante è
che in questa riserva gli alberi vengano sradica-
ti con un verricello simulando la caduta naturale
© Archivio Riserva Bosco Fontana che la natura del suolo fa sì che gli alberi svi-
di una pianta, evento qui non infrequente, visto
luppino un apparato radicale molto superficiale.
L’albero caduto non viene rimosso, dando modo
così a funghi e insetti di compiere il loro lavoro
di riciclo. La Commissione Europea ha appro-
vato, infatti, nel 1999 un progetto LIFE Natura
mirato al mantenimento e al ripristino del legno
ttore” l’albero morto (nella ver- morto e dei vecchi alberi cavi, habitat assoluta-
sione francese in rima “Hector
mente necessari alla sopravvivenza degli
“E l’arbre mort”) ideato dal Wwf
organismi saproxilici e, nel contempo, all’elimi-
Francia, è stato importato in Italia dal Centro
nazione degli alberi esotici.
di Bosco Fontana nel 2006. Si tratta di un
A Bosco Fontana si fa di più, sperimentando ad
tronco di quercia alto più di due metri; è sca-
esempio tecniche di capitozzamento degli alberi
vato in molte sue parti e presenta piccole
con candelotti esplosivi a basso impatto ambien-
porte, un ponte levatoio e alcuni piccoli cas-
tale. L’operazione viene condotta su più piante
setti dove si trovano minuscoli laboratori
in contemporanea, simulando anche in questo
utilizzabili da utenti di tutte le età. È infatti
caso quanto può avvenire per un fulmine.
uno strumento itinerante capace di raggiun-
Gli alberi esotici poi sono trasformati in “alberi
gere le scuole, i centri parco, i musei o
qualunque luogo dedicato alla natura ed alla habitat”, praticando alla loro base dei tagli per
scienza. Sono dodici i laboratori e ognuno interrompere la circolazione della linfa. Questo
sviluppa un aspetto dell’ecosistema “legno determina l’invecchiamento precoce e innesca i
morto”. Insieme al Dipartimento di Scienze processi di marcescenza facilitando così l’insedia-
dell’Educazione dell’Università di Padova è mento degli insetti demolitori. Nella parte più alta
stata svolta un’indagine riguardante l’effica- del tronco, invece, sono ricavate con tecniche par-
cia dei percorsi educativi offerti all’interno ticolari cavità per la nidificazione delle cince o dei
della Riserva. Si è così realizzato un questio- pipistrelli dando vita così a veri e propri condomi-
nario di valutazione che ora accompagnerà ni, con gli insetti nella parte basale. I picchi,
sempre Ettore nel suo viaggio. invece, ricavano il loro nido nei tronconi di alberi
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