Page 6 - n_15
P. 6

politica forestale


          devono essere realizzate in modo rigoroso e omogeneo   Sotto il profilo organizzativo le linee guida del per-
          sull’intero territorio nazionale, al fine di produrre infor-  corso realizzativo sono così riassumibili:
          mazioni certificate e, soprattutto, accettate e riconosciute  - impiego del CFS in tutte le fasi di rilevazione;
          in ambito internazionale.                           - supporto tecnico scientifico dell’ISAFA e di altri isti-
             Per tale motivo il Ministero delle Politiche Agricole  tuti di Ricerca (come ad es. l’Università della Tuscia);
          e Forestali ed il Ministero dell’Ambiente e della tutela  - utilizzo dei servizi territoriali del Sistema informativo
          del territorio hanno concordato le modalità di realizza-  della montagna;
          zione dell’Inventario  forestale nazionale che verrà, quin-  - utilizzo di tecnologia GPS a supporto dei rilievi sul
          di, curata dal Corpo Forestale dello Stato nell’ambito del-  campo.
          la più ampia rilevazione dei serbatoi e dei flussi di car-  Vorrei qui brevemente accennare al problema degli
          bonio.                                              incendi boschivi, settore in cui il C.F.S. è impegnato sia
             Gli incontri tecnici fin qui susseguitisi hanno consen-  per quanto riguarda i compiti di rilievo nazionale sia in
          tito di pervenire ad una convergenza sulla definizione di  concorso con le Regioni. Anche ai fini del raggiungi-
          foresta utile sia ai fini strettamente forestali, sia alle ela-  mento degli obiettivi del protocollo di Kyoto è priorita-
          borazioni necessarie alla stima dei flussi di carbonio.   rio adottare tutte quelle misure finalizzate a contrastare
             L’Inventario forestale nazionale si attuerà in tre fasi:  il fenomeno, in quanto gli incendi boschivi, oltre a de-
          1 fotointerpretazione di un campione costituito da  terminare l’immissione nell’atmosfera di ingenti quan-
           300.000 punti;                                     tità di carbonio immagazzinate nel tempo, comportano
          2 rilievi in campo su un campione di 30.000 punti, estrat-  la sottrazione di notevoli superfici di “carbon sinks”.
           ti fra quelli classificati di interesse forestale nella I fase;  Atitolo di esempio, nell’anno 2000, che è stato un an-
          3 rilievi in campo su un sottocampione di 10.000 punti.  no particolarmente virulento per quanto riguarda il fe-
             Per quanto riguarda la scansione temporale, la prima  nomeno degli incendi boschivi (114.000 ha di superficie
          fase è già stata avviata mentre la chiusura della III fase è  percorsa dal fuoco di cui 58.000 boscata), da stime ne-
          prevista entro il 2004 per consentire le elaborazioni e la  cessariamente sommarie ed approssimate effettuate dal-
          presentazione in sede internazionale dei risultati entro il  l’Università di Viterbo, emerge che a causa degli incen-
          mese di maggio 2005.                                di sono state rilasciate in atmosfera ben 8,8 milioni di
                                                              tonnellate di CO2 , entità che rappresenta circa l’8% del-
                                                R. Iezzi - NDN/CFS  la quantità complessiva di emissioni che l’Italia si è im-
                                                              pegnata a ridurre aderendo al protocollo di Kyoto.
                                                                 Pertanto il settore forestale, come abbiamo visto, è
                                                              chiamato ad assolvere un ruolo di primaria importanza
                                                              ed è un settore dove l’azione di sostegno ed indirizzo del-
                                                              le pubbliche amministrazioni rappresenta un elemento
                                                              fondamentale per valorizzare appieno tutte le sue po-
                                                              tenzialità ed esplicare al meglio le funzioni che la socie-
                                                              tà moderna richiede.
                                                                 Considerata l’attuale ripartizione delle competenze
                                                              istituzionali nel nostro Paese è, tuttavia, soprattutto sul
                                                              versante regionale e locale che si gioca nell’immediato
                                                              futuro la possibilità di indirizzo e di intervento nel set-
                                                              tore forestale finalizzata alla trasposizione dei principi
                                                              internazionali alla realtà operativa territoriale.
                                                                 Infatti la maggior parte delle risorse destinate al set-
                                                              tore nonché gli strumenti di programmazione che ne de-
                                                              lineano gli indirizzi, provengono dall’attuazione della
                                                              politica dell’Unione Europea sullo sviluppo rurale di-
                                                              scendente dal regolamento generale dei Fondi Struttu-
                                                              rali (Reg. CE 1260/99), e dai regolamenti relativi al so-
                                                              stegno da parte del FEOGA, primo fra tutti il Reg. CE
                                                              1257/99 e il regolamento di attuazione n. 1750/99.
                                                                 L’operatività di questi regolamenti ha portato ad una
                                                              intensa attività di programmazione delle nostre Ammi-
                                                              nistrazioni: ai 21 Piani di Sviluppo Rurale si aggiungo-
                                                              no i sette Programmi Operativi Regionali dell’obiettivo
                                                              1 ed i relativi Complementi di Programmazione, senza
                                                              considerare i 21 Programmi Regionali attuativi dell’ini-
                                                              ziativa comunitari LEADER.
                                                                 Da questo punto di vista, e in conseguenza delle ca-
                                                              ratteristiche stesse del sistema di competenze istituzio-
          Attività di rilevamento e segnalazione di alberi monumentali.  nali del nostro Paese non si può certo affermare che in


           6
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11