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politica forestale
devono essere realizzate in modo rigoroso e omogeneo Sotto il profilo organizzativo le linee guida del per-
sull’intero territorio nazionale, al fine di produrre infor- corso realizzativo sono così riassumibili:
mazioni certificate e, soprattutto, accettate e riconosciute - impiego del CFS in tutte le fasi di rilevazione;
in ambito internazionale. - supporto tecnico scientifico dell’ISAFA e di altri isti-
Per tale motivo il Ministero delle Politiche Agricole tuti di Ricerca (come ad es. l’Università della Tuscia);
e Forestali ed il Ministero dell’Ambiente e della tutela - utilizzo dei servizi territoriali del Sistema informativo
del territorio hanno concordato le modalità di realizza- della montagna;
zione dell’Inventario forestale nazionale che verrà, quin- - utilizzo di tecnologia GPS a supporto dei rilievi sul
di, curata dal Corpo Forestale dello Stato nell’ambito del- campo.
la più ampia rilevazione dei serbatoi e dei flussi di car- Vorrei qui brevemente accennare al problema degli
bonio. incendi boschivi, settore in cui il C.F.S. è impegnato sia
Gli incontri tecnici fin qui susseguitisi hanno consen- per quanto riguarda i compiti di rilievo nazionale sia in
tito di pervenire ad una convergenza sulla definizione di concorso con le Regioni. Anche ai fini del raggiungi-
foresta utile sia ai fini strettamente forestali, sia alle ela- mento degli obiettivi del protocollo di Kyoto è priorita-
borazioni necessarie alla stima dei flussi di carbonio. rio adottare tutte quelle misure finalizzate a contrastare
L’Inventario forestale nazionale si attuerà in tre fasi: il fenomeno, in quanto gli incendi boschivi, oltre a de-
1 fotointerpretazione di un campione costituito da terminare l’immissione nell’atmosfera di ingenti quan-
300.000 punti; tità di carbonio immagazzinate nel tempo, comportano
2 rilievi in campo su un campione di 30.000 punti, estrat- la sottrazione di notevoli superfici di “carbon sinks”.
ti fra quelli classificati di interesse forestale nella I fase; Atitolo di esempio, nell’anno 2000, che è stato un an-
3 rilievi in campo su un sottocampione di 10.000 punti. no particolarmente virulento per quanto riguarda il fe-
Per quanto riguarda la scansione temporale, la prima nomeno degli incendi boschivi (114.000 ha di superficie
fase è già stata avviata mentre la chiusura della III fase è percorsa dal fuoco di cui 58.000 boscata), da stime ne-
prevista entro il 2004 per consentire le elaborazioni e la cessariamente sommarie ed approssimate effettuate dal-
presentazione in sede internazionale dei risultati entro il l’Università di Viterbo, emerge che a causa degli incen-
mese di maggio 2005. di sono state rilasciate in atmosfera ben 8,8 milioni di
tonnellate di CO2 , entità che rappresenta circa l’8% del-
R. Iezzi - NDN/CFS la quantità complessiva di emissioni che l’Italia si è im-
pegnata a ridurre aderendo al protocollo di Kyoto.
Pertanto il settore forestale, come abbiamo visto, è
chiamato ad assolvere un ruolo di primaria importanza
ed è un settore dove l’azione di sostegno ed indirizzo del-
le pubbliche amministrazioni rappresenta un elemento
fondamentale per valorizzare appieno tutte le sue po-
tenzialità ed esplicare al meglio le funzioni che la socie-
tà moderna richiede.
Considerata l’attuale ripartizione delle competenze
istituzionali nel nostro Paese è, tuttavia, soprattutto sul
versante regionale e locale che si gioca nell’immediato
futuro la possibilità di indirizzo e di intervento nel set-
tore forestale finalizzata alla trasposizione dei principi
internazionali alla realtà operativa territoriale.
Infatti la maggior parte delle risorse destinate al set-
tore nonché gli strumenti di programmazione che ne de-
lineano gli indirizzi, provengono dall’attuazione della
politica dell’Unione Europea sullo sviluppo rurale di-
scendente dal regolamento generale dei Fondi Struttu-
rali (Reg. CE 1260/99), e dai regolamenti relativi al so-
stegno da parte del FEOGA, primo fra tutti il Reg. CE
1257/99 e il regolamento di attuazione n. 1750/99.
L’operatività di questi regolamenti ha portato ad una
intensa attività di programmazione delle nostre Ammi-
nistrazioni: ai 21 Piani di Sviluppo Rurale si aggiungo-
no i sette Programmi Operativi Regionali dell’obiettivo
1 ed i relativi Complementi di Programmazione, senza
considerare i 21 Programmi Regionali attuativi dell’ini-
ziativa comunitari LEADER.
Da questo punto di vista, e in conseguenza delle ca-
ratteristiche stesse del sistema di competenze istituzio-
Attività di rilevamento e segnalazione di alberi monumentali. nali del nostro Paese non si può certo affermare che in
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