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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Una seconda sostanziale differenza è data dalla circostanza che per la
grande parte dei migranti che fuggono da guerre e/o da situazioni di estrema
violenza raggiungere le coste dell’Europa, o i paesi del Nord America e del Sud-
Est Asiatico, presenta enormi difficoltà che è possibile superare ricorrendo in
modo prevalente all’immigrazione clandestina. Un recente rapporto di United
Nations Office on Drugs and Crime sullo smuggling (UNODOC 2018), stima che nel
2016 oltre 2,5 milioni di migranti e rifugiati hanno fatto ricorso a procedure di
ingresso irregolari in violazione delle leggi di immigrazione dei paesi di destina-
zione. I profitti derivanti dalle attività di favoreggiamento all’immigrazione
clandestina maturati dalle reti di criminali che organizzano i viaggi dei migranti
nei trenta percorsi (smuggling routes) individuati dal Rapporto UNODOC hanno
raggiunto un volume di denaro impressionante, oscillante tra i 5.5 e i 7 miliardi
di dollari.
Limitando la nostra analisi ai flussi migratori diretti verso l’Europa, pos-
siamo immaginare di fermare un fenomeno che nel 2017 ha portato oltre due
milioni di cittadini stranieri ad emigrare nell’UE e la popolazione straniera a
raggiungere i ventidue milioni di abitanti, il 4,6% della popolazione europea?
Studi recenti sulle previsioni di crescita del fenomeno migratorio proveniente
dalla sola Africa e diretto verso l’UE (Commissione Europea 2018) hanno sti-
mato per il 2050, in base a diversi scenari sulla crescita demografica, lo sviluppo
socio-economico, i cambiamenti climatici, l’instabilità politica e altre variabili
geopolitiche, un numero di immigrati oscillante da un minimo di 2,8 milioni ad
un massimo di 3,5 milioni. Numeri altrettanto rilevanti, se pure meno significa-
tivi, sono attesi in Europa in provenienza da altre aree di origine dei flussi
migratori (IOM 2017).
Da questa breve analisi su globalizzazione e immigrazione possiamo trarre
alcune conclusioni. L’immigrazione, specie quella proveniente da aree di con-
flitto, di estrema povertà e di crescente disuguaglianza, è un fenomeno che non
tenderà a diminuire nei prossimi decenni.
Negli ultimi trent’anni gli immigrati diretti verso l’Europa sono aumentati
in misura considerevole e si ha motivo di ritenere che, in assenza di modifiche
sostanziali da apportare in un prossimo futuro alla struttura produttiva, occu-
pazionale e sociale dei paesi di origine dei migranti e alla gestione politica delle
loro fragili democrazie (in particolare nei paesi dell’Africa subsahariana e del
Vicino e medio Oriente), la situazione non potrà cambiare di molto per le
seguenti motivazioni. L’UE, il più grande mercato al mondo di beni e servizi,
continuerà ad esercitare una forte attrazione per milioni di persone alla ricerca
di un lavoro e di un posto più sicuro per fare vivere la propria famiglia.
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