Page 9 - Il Forestale n. 42
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Quando raggiungiamo la prima riserva fervono i  C’era una volta
          preparativi per la festa in cui verrà piantato un
          albero per ogni nuovo nato nel vicino paesino  il Pollino
          di Orsomarso. Non sono molti i comuni italiani
          che applicano la legge Rutelli, nata proprio con  ollino, secondo alcuni , deriverebbe dal
          questo scopo. Eppure qui, nell’arboreto didattico,  verbo greco polleo, in relazione al potere
          la Forestale da quattordici anni dà seguito alla Ptaumaturgico attribuito a molte piante
          legge piantando ogni anno specie autoctone   officinali che allignano sul massiccio. C’è chi
          diverse. Ci soffermiamo davanti a due alberi  propende per il latino  Mons Apollineus con
          piantati proprio uno a fianco all’altro, ma di due  riferimento al Dio Apollo.
          specie diverse, un alloro ed un agrifoglio: “È  Altra etimologia  vorrebbe infine il toponimo
                                                       derivante dal latino pullus ossia animale, rife-
          stato, come spiega il cartello, per la nascita di
                                                       rendosi alle frequenti nascite nelle greggi e
          due gemelli nel 1992. Quell’anno piantavamo
                                                       nelle mandrie che su questi monti praticano
          l’alloro per i maschi e l’agrifoglio per le femmine”
                                                       da sempre la transumanza e l’alpeggio.
          spiega Alessandro Verta, addetto alla gestione
                                                       Quel che è certo è che questo massiccio
          delle aree protette della Forestale in provincia di
                                                       “rappresenta un grandioso finale degli
          Cosenza. Intanto nuvole grigie si addensano sul
                                                       Appennini” come scrive Norman Douglas e
          Raganello che scorre impetuoso come un       la sua storia risale ad almeno 20 milioni di
          torrente alpino, con un fragore tale che facciamo  anni fa.
          fatica a parlarci a pochi metri di distanza.   Il continuo movimento dell'Africa verso
          C’è giusto il tempo di vedere il giardino delle  l'Europa provocava allora la formazione
          piante officinali, le trote che risalgono la corrente  dell'Appennino. Nasceva il Pollino. 10 milioni
          in un’acqua cristallina e, spostandoci a Civita, il  di anni fa l'area del Pollino primordiale era
          ricostruito ponte del Diavolo.               invece sommersa da mari.
          Un sogno, prima della meritata pensione, Verta  Le glaciazioni si susseguono e nelle fosse
          ce l’ha, realizzare un giardino delle pterofile,  tettoniche si formano grandi bacini lacustri,
          quelle che volgarmente chiamiamo felci. Questo  tra cui quello di Mercure.
          è il loro regno e ne crescono fino a cinque  800 mila anni fa sul Lago del Mercure vivevano
          specie diverse in un metro quadro, per non par-  l'ippopotamo e l’elefante di Rotonda. Lo
          lare delle rocce tappezzate di capelvenere in  scheletro di quest’ultimo si trova ora nel
                                                       museo naturalistico locale.
          prossimità della Cascata della Ficara. È un vero
                                                       Per arrivare alla fisionomia del Pollino, così
          paradiso, attrezzato e curato attentamente dalla
                                                       come lo vediamo oggi, dobbiamo aspettare
          Forestale come poche altre aree nel parco
                                                       100 mila anni fa quando, con la glaciazione di
          nazionale, con un sentiero che consente di
                                                       Wurm, i ghiacciai formano le cime più alte.
          risalire la valle selvaggia e, con un pò di fortuna,
                                                       Le terre emerse sono ricoperte da ghiaccio e
          vedere anche le aquile.
                                                       ciò  provoca l’abbassamento del livello del
          Noi vediamo solo lo scoiattolo meridionale, una  mare. 15 mila anni fa, infine, si registra la
          sottospecie dal tipico mantello nero e ventre  prima testimonianza della presenza dell’uomo
          bianco, mentre il maestoso rapace lo incontriamo  nell'area del Pollino. L’uomo paleolitico fre-
          alle Gole del Raganello. Un’operaio forestale  quenta la Grotta del Romito, nella valle del
          l’aveva avvistato il giorno prima quando tentava  Lao. Dove oggi tutti possono ammirare un
          di predare una capretta e lo incontriamo proprio  graffito raffigurante il bos primigenius oppure
          nello stesso punto; d’altronde queste gole rocciose  semplicemente fare rafting.
          e aspre sono proprio il regno dei rapaci. Basti
          pensare allo strapiombo della Falconara dal
          quale rimaniamo a guardare incantati il panorama.  L’unico problema è che agli escursionisti piace-
          Poiane e nibbi bruni sono di casa qui, per la  rebbe poter camminare nel parco su dei sentieri
          gioia dei birdwatchers.                   ben tracciati senza paura di perdersi. Utopia?
          Non lontana è anche la Timpa (termine locale  Pare di sì, perché le 45 guide del parco lamentano
          per “picco roccioso”) di San Lorenzo. “Ogni  questa mancanza da anni, così come la chiusura
          volta che vedo la Timpa mi viene la pelle d’oca  di numerosi rifugi. Accade anche a noi, quando
          perché mi sembra di essere alla fine del mondo”  raggiungiamo i Piani del Pollino, il cuore del-
          racconta Verta.                           l’area protetta, di imbatterci in un rifugio in stato

                                                                         Il Forestale n. 42 - 9
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