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Quando raggiungiamo la prima riserva fervono i C’era una volta
preparativi per la festa in cui verrà piantato un
albero per ogni nuovo nato nel vicino paesino il Pollino
di Orsomarso. Non sono molti i comuni italiani
che applicano la legge Rutelli, nata proprio con ollino, secondo alcuni , deriverebbe dal
questo scopo. Eppure qui, nell’arboreto didattico, verbo greco polleo, in relazione al potere
la Forestale da quattordici anni dà seguito alla Ptaumaturgico attribuito a molte piante
legge piantando ogni anno specie autoctone officinali che allignano sul massiccio. C’è chi
diverse. Ci soffermiamo davanti a due alberi propende per il latino Mons Apollineus con
piantati proprio uno a fianco all’altro, ma di due riferimento al Dio Apollo.
specie diverse, un alloro ed un agrifoglio: “È Altra etimologia vorrebbe infine il toponimo
derivante dal latino pullus ossia animale, rife-
stato, come spiega il cartello, per la nascita di
rendosi alle frequenti nascite nelle greggi e
due gemelli nel 1992. Quell’anno piantavamo
nelle mandrie che su questi monti praticano
l’alloro per i maschi e l’agrifoglio per le femmine”
da sempre la transumanza e l’alpeggio.
spiega Alessandro Verta, addetto alla gestione
Quel che è certo è che questo massiccio
delle aree protette della Forestale in provincia di
“rappresenta un grandioso finale degli
Cosenza. Intanto nuvole grigie si addensano sul
Appennini” come scrive Norman Douglas e
Raganello che scorre impetuoso come un la sua storia risale ad almeno 20 milioni di
torrente alpino, con un fragore tale che facciamo anni fa.
fatica a parlarci a pochi metri di distanza. Il continuo movimento dell'Africa verso
C’è giusto il tempo di vedere il giardino delle l'Europa provocava allora la formazione
piante officinali, le trote che risalgono la corrente dell'Appennino. Nasceva il Pollino. 10 milioni
in un’acqua cristallina e, spostandoci a Civita, il di anni fa l'area del Pollino primordiale era
ricostruito ponte del Diavolo. invece sommersa da mari.
Un sogno, prima della meritata pensione, Verta Le glaciazioni si susseguono e nelle fosse
ce l’ha, realizzare un giardino delle pterofile, tettoniche si formano grandi bacini lacustri,
quelle che volgarmente chiamiamo felci. Questo tra cui quello di Mercure.
è il loro regno e ne crescono fino a cinque 800 mila anni fa sul Lago del Mercure vivevano
specie diverse in un metro quadro, per non par- l'ippopotamo e l’elefante di Rotonda. Lo
lare delle rocce tappezzate di capelvenere in scheletro di quest’ultimo si trova ora nel
museo naturalistico locale.
prossimità della Cascata della Ficara. È un vero
Per arrivare alla fisionomia del Pollino, così
paradiso, attrezzato e curato attentamente dalla
come lo vediamo oggi, dobbiamo aspettare
Forestale come poche altre aree nel parco
100 mila anni fa quando, con la glaciazione di
nazionale, con un sentiero che consente di
Wurm, i ghiacciai formano le cime più alte.
risalire la valle selvaggia e, con un pò di fortuna,
Le terre emerse sono ricoperte da ghiaccio e
vedere anche le aquile.
ciò provoca l’abbassamento del livello del
Noi vediamo solo lo scoiattolo meridionale, una mare. 15 mila anni fa, infine, si registra la
sottospecie dal tipico mantello nero e ventre prima testimonianza della presenza dell’uomo
bianco, mentre il maestoso rapace lo incontriamo nell'area del Pollino. L’uomo paleolitico fre-
alle Gole del Raganello. Un’operaio forestale quenta la Grotta del Romito, nella valle del
l’aveva avvistato il giorno prima quando tentava Lao. Dove oggi tutti possono ammirare un
di predare una capretta e lo incontriamo proprio graffito raffigurante il bos primigenius oppure
nello stesso punto; d’altronde queste gole rocciose semplicemente fare rafting.
e aspre sono proprio il regno dei rapaci. Basti
pensare allo strapiombo della Falconara dal
quale rimaniamo a guardare incantati il panorama. L’unico problema è che agli escursionisti piace-
Poiane e nibbi bruni sono di casa qui, per la rebbe poter camminare nel parco su dei sentieri
gioia dei birdwatchers. ben tracciati senza paura di perdersi. Utopia?
Non lontana è anche la Timpa (termine locale Pare di sì, perché le 45 guide del parco lamentano
per “picco roccioso”) di San Lorenzo. “Ogni questa mancanza da anni, così come la chiusura
volta che vedo la Timpa mi viene la pelle d’oca di numerosi rifugi. Accade anche a noi, quando
perché mi sembra di essere alla fine del mondo” raggiungiamo i Piani del Pollino, il cuore del-
racconta Verta. l’area protetta, di imbatterci in un rifugio in stato
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