Page 13 - Il Forestale n. 42
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A bassa quota incontriamo vaste distese di A 3000 metri circa, la vegetazione inizia a
vigneti e agrumeti che presto lasciano il diradarsi, per poi sparire del tutto e fare
posto a noccioleti, castagni, boschi di querce spazio all’arida distesa lavica. Tra gli insetti,
caducifoglie, pometi, uliveti, alberi di accanto al grillo, alla cicala, alla cavalletta,
mandorlo e di pistacchio. all’ape, il Parco vanta la presenza
Salendo lungo il pendio del vulcano ci dell’Anthocaris damone, una farfalla
sono boschi di faggio e betulla. Intorno ai conosciuta come “l’Aurora dell’Etna”, per il
2400 metri di quota crescono la saponaria giallo, l’arancione, il grigio-azzurro delle
sicula, specie endemica dai delicati fiori sue ali, che richiamano i colori dell’alba.
rosa, l’astragalo, detto anche spino santo, Si tratta di un esemplare raro esistente in
diverse specie di viole. Tipica del paesaggio Sicilia e in Calabria, dov’è giunta
etneo è la ginestra, una pianta arborea dai dall’Oriente probabilmente al tempo delle
fiori gialli, che cresce in mezzo alla lava e glaciazioni.
può raggiungere i 10 metri di altezza.
Arriva Meteomont
C Caassttaaggnnii mmiilllleennaarrii
Sul versante orientale dell’Etna, nel comune
di Sant’Alfio si trova l’albero più antico a settembre la Sicilia è entrata uffi-
d’Europa ed il più grande d’Italia. Si tratta cialmente a fare parte del Servizio
di un castagno nato tra i due e i quattromi- D Meteomont nazionale, il sistema di
la anni fa, con una circonferenza ed un’al- monitoraggio delle condizioni meteonivo-
tezza di 22 metri. Una leggenda vuole che la logiche e di valutazione del pericolo
valanghe, realizzato dal Corpo forestale
regina d’Aragona in viaggio in Sicilia,
in collaborazione con il Comando Truppe
durante una battuta di caccia sulle pendici
Alpine e con il Servizio Meteorologico
del vulcano, fu sorpresa da un improvviso
dell’Aeronautica Militare.
temporale estivo. Trovò riparo sotto la Nato nel 1978 per monitorare il pericolo
chioma del gigantesco castagno, insieme al valanghe, il Servizio Meteomont ha, negli
suo seguito di dame e di cento cavalieri. Da anni, ampliato il suo raggio d’azione divul-
qui il nome di “Castagno dei cento cavalli”. gando ogni giorno i dati e le informazioni
A poche centinaia di metri si erge un casta- meteorologiche dell’alta montagna utilizzati
gno di mille anni: il “Castagno Nave” o per la gestione del rischio neve sulla viabilità,
“Castagno Risvegliasonno”, così chiamato per la prevenzione del rischio temporali in
estate, per il monitoraggio e la gestione delle
per il canto dei numerosi uccelli che ospita
riserve idriche e per gli studi sui cambiamenti
e perché le foglie dei rami più bassi, acca-
climatici. La montagna siciliana rappresenta
rezzavano un tempo il volto di qualche car-
la naturale continuità della dorsale appenni-
rettiere assonnato, risvegliandolo. L’albero, nica peninsulare: ora dalle Madonie ai
alto 19 metri e con una circonferenza di 20 Nebrodi, fino all'Etna si estende Meteomont,
metri, è il secondo per grandezza ed anti- nonostante la Sicilia non sia solitamente a
chità sull’intera penisola. rischio valanghe.