Page 99 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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forces all’origine delle minacce (BATTISTI et al., 2023). In particolare, i cani e il
               calpestio  umano  rappresentano  le  minacce  indotte  dall'uomo  con  la
               maggiore pressione (magnitudine) sui caradridi. Il disturbo derivante dalla
               frequentazione incontrollata delle spiagge da parte dell'uomo può avere un
               impatto  sulle  piante  dunali  alo-psammofile  (DEFEO  et  al.,  2009;  GÓMEZ-
               SERRANO,  2021)  e  sugli  uccelli  caradridi  nidificanti  (comportamento  e
               sull'ecologia riproduttiva, portando anche all’abbandono e/o distruzione di
               nidi e uova). I cani domestici costituiscono una minaccia importante: essi
               possono  predare  uova  e  pulli,  oppure  disturbare  gli  adulti  in  cova.  In
               quest'ultimo caso, quando i cani sono presenti vicino ai nidi (circa < 15 m), i
               caradridi  possono  allontanarsi  dai  nidi,  esponendo  questi  ultimi  alla
               predazione  di  uova/pulcini  o  all'esposizione  al  sole  e  compromettendo,
               quindi, il successo della schiusa (RUHLEN et al., 2003; VANADIA et al., 2022).
               Per mitigare il calpestio delle dune e la presenza di cani domestici, il team
               del  progetto  ha  sviluppato  una  serie  di  azioni  che  hanno  notevolmente
               ridotto l'impatto di queste minacce (comunicazione per i proprietari di cani,
               recinti  e  gabbie  sui  nidi).  La  frequentazione  dei  pescatori  è  all'origine
               dell'accumulo di lenze e ami da pesca sulle spiagge, un tipo di rifiuti che
               intrappola gli uccelli (BATTISTI et al., 2019). Pertanto il progetto ha previsto
               la rimozione di questi rifiuti prima del periodo di nidificazione dei caradridi
               (periodi  dicembre-febbraio).  I  predatori  naturali  (corvi,  gabbiani,  ratti  e
               volpi) costituiscono un'ulteriore minaccia che viene valutata dagli esperti
               come  rilevante.  Tuttavia,  la  presenza  di  questi  animali  è  in  gran  parte  e
               indirettamente  legata  alla  frequentazione  dei  bagnanti:  infatti,  i  rifiuti
               abbandonati  attraggono  localmente  specie  spazzine  e  specie  generaliste
               sinantropiche.  In  particolare,  i  ratti  (Rattus  rattus)  hanno  rappresentato
               l'unica specie in grado di entrare nelle gabbie per predare le uova, spiegando
               quindi  la  predazione,  anche  in  presenza  di  gabbie.  Infine,  la  pulizia
               meccanica  rappresenta  un'ulteriore  minaccia  legata  alla  necessità  di
               mantenere  le  spiagge  esteticamente  attraenti  per  i  bagnanti,  ma  con  un
               impatto sulla biodiversità delle dune. Nel nostro caso, un accordo tra l'Ente
               Parco e i Comuni di Cerveteri e Ladispoli ha permesso di ottenere risultati
               efficaci, bloccando localmente la pulizia meccanica. Di seguito le varie azioni
               proposte  definite  in  base allo  schema riportato  in Figura 1  con  iconografia



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