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o minacce), al fine di creare panico e isteria collettiva». Una definizione normativa
degli agenti biologici è fornita dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 , che ne
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propone, successivamente, una ripartizione in quattro gruppi , a rischio
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individuale/collettivo crescente , in relazione ai criteri di infettività, di
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patogenicità, di trasmissibilità e spettro d’ospite, nonché di
neutralizzabilità ; tuttavia, la migliore classificazione degli agenti biologici
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intesi quali arma da guerra è quella dei Centers for Disease Control and
Prevention - CDC (sede principale ad Atlanta-USA), che li suddivide nelle tre
categorie «A» , «B» e «C» , in funzione dei seguenti quattro criteri:
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- l’impatto sulla salute pubblica e il tasso di mortalità;
- la facilità di disseminazione e di trasmissione tra individui;
- la capacità di causare panico e disgregazione sociale;
- il livello di preparazione e di azioni necessarie per la difesa della salute
pubblica.
I CDC identificano ulteriori biotossine potenzialmente utilizzabili per scopi
terroristici, tra le quali si ricordano, in particolare, la brevetossina, la
saxitossina, la tetrodotossina (afferenti alla famiglia delle biotossine marine)
e i tricoteceni (micotossine).
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3 “In materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
4 Ai quattro gruppi di rischio corrispondono i quattro livelli di biosicurezza in laboratorio (Biosafety
Level, BSL 1-4; fonte WHO, CDC).
5 Nel gruppo 4 vengono collocati Filoviridae (Ebola, Marburg), CCHF-V, Lassavirus e Variolavirus.
6 In termini di disponibilità di terapie efficaci o di misure di profilassi attiva e/o passiva.
7 A questa classificazione fa riferimento anche il Ministero della Salute - DG Prevenzione Sanitaria,
che assegna a queste categorie priorità alta (“A”), media (“B”) e bassa (“C”).
8 Gli agenti biologici di categoria «A» sono: Variola majoir (virus del vaiolo), Bacillus anthracis,
Yersinia pestis, tossina botulinica di Clostridium botulinum, Francisella tularensis, virus delle febbri
emorragiche, Filoviridae (Ebola, Marburg), Arenavirus (febbre di Lassa, Machupo), Bunyaviridae
(CCHF) e Flaviviridae (febbre gialla).
9 In categoria «B» sono collocati Alphavirus (agente di encefaliti virali), Coxiella burnetii (agente della
«Febbre Q»), Brucella spp., tossina epsilon di Clostridium perfringens, enterotossina tipo B di
Staphilococcus aureus, minacce alla sicurezza degli alimenti (Salmonella spp., Shigella spp., E.coli
O157:H7), minacce alla sicurezza dell’acqua (Vibrio cholerae e Cryptosporidium parvum),
Burkholderia mallei (morva) e pseudomallei, Chlamydia psittaci, Rickettsia prowazekii (febbre tifoide),
tossina ricina da Ricinus communis (origine vegetale).
10 In categoria «C», sono collocati patogeni emergenti, quali Nipahvirus, Hantavirus, Coronavirus e
virus influenzali in grado di causare pandemia.
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