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Lungo i tracciati percorsi periodicamente inoltre, i passaggi umani sono
estremamente rarefatti, soprattutto in inverno.
Anche questo elemento si allinea con le notizie generiche relative all’indole
di M29, che ha sempre avuto un comportamento solitario evitando ogni
contatto con l’essere umano.
L’analisi dei cluster dei segni di presenza nella Provincia del VCO infatti,
mostra una frequentazione pressoché esclusiva, da parte dell’orso, di aree
progressivamente più remote e non antropizzate lontano da centri abitati o
infrastrutture.
Dalla analisi dei segni di presenza emerge un elemento significativo che
parrebbe indicare un cambio di comportamento di M29 per quanto attiene
la tipologia e lunghezza degli spostamenti.
Nei primi anni di vita infatti ha mostrato un comportamento migratorio,
particolarmente marcato (long distance disperser) percorrendo grandi
distanze seguendo generalmente traiettorie nord occidentali, sempre
all’interno dell’arco alpino.
Tale comportamento non è raro soprattutto nei maschi, anche se il percorso
di M29 rappresenta un primato per la popolazione alpina. Dopo aver
raggiunto il Piemonte settentrionale e la zona della Val Grande, l’orso ha
manifestato invece un comportamento abbastanza stanziale.
A supporto di questa ipotesi è la distribuzione dei dati raccolti, che hanno
interessato nel primo anno dal suo arrivo, (2019/2020) una area di 188 kmq
che comprende anche zone planiziali e periurbane, mentre negli anni
successivi le osservazioni si sono concentrate in un’area di 81 kmq limitata
al territorio montano del Parco Val Grande e zone adiacenti (Figura n. 2).
La periodicità nel frequentare le stesse aree tuttavia non si associa ad una
“prevedibilità” dell’animale.
Malgrado il notevole sforzo di campionamento (la rete di fototrappole
gestita dal Reparto Parco consente uno sforzo di “cattura” di circa 6000
giornate anno), le foto-catture (Foto n. 7 e n. 8) sono estremamente rare.
Le fototrappole sono posizionate normalmente lungo i sentieri, ma poiché i
passaggi dell’animale non seguono precisamente tali percorsi (come invece
si riscontra più facilmente per il lupo) la possibilità di fotografare l’orso è
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