Page 146 - Silvae MAggio Agosto
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La revisione dell’articolo 9 pone quindi una nuova e precisa
responsabilità in capo al Legislatore verso gli esseri animali che
diventano destinatari di uno strumento di garanzia tipicamente umano.
Il riconoscimento della riserva di legge, d’altronde, non si traduce
automaticamente in un divieto di intervento per le Regioni, poiché alla
tutela degli animali deve essere attribuito valore trasversale (così come la
giurisprudenza costituzionale aveva fatto a suo tempo per l’ambiente
prima del riconoscimento costituzionale) che consente, in caso di inerzia
legislativa statale, interventi migliorativi da parte delle regioni stesse.
La riserva di legge dunque non come limite, ma come sprone per la
realizzazione della miglior tutela possibile in favore degli esseri animali
nel solco del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni.
La riforma costituzionale dell’articolo 9 è datata 2022 e da allora non si
sono registrati interventi normativi significativi in materia di animali,
azioni che però sono sempre più necessarie perché la revisione
costituzionale non rappresenta il punto di arrivo, ma solo una tappa
dell’empowerment animale in quanto continua a mancare un esplicito
riconoscimento della dignità e soprattutto della soggettività animale. Gli
esseri animali, infatti, ancorché presenti nel Trattato di Lisbona e nella
nostra Costituzione, sono per l’ordinamento giuridico delle “cose”,
riconducibili alla categoria dei “beni mobili”, privi della titolarità di alcun
diritto.
Tale qualificazione giuridica rende gli esseri animali passibili di essere
oggetto di diritti reali (quali, ad esempio, il diritto di proprietà) ovvero
oggetto di rapporti negoziali (quali, ad esempio, la compravendita).
La modifica della Carta costituzionale testimonia un cammino sociale,
culturale ed anche normativo favorevole alla de-reificazione animale, ma
il cammino non è ancora ultimato; il novellato articolo 9 deve pertanto
spronare il legislatore verso l’affermazione della soggettività animale,
così come verso l’eliminazione dei trattamenti differenziati tra gli stessi
esseri animali (si pensi ad esempio alla macellazione rituale).
Solo proseguendo in maniera virtuosa questo percorso si potrà conferire
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