Page 100 - Silvae MAggio Agosto
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Russia del 1812, terminata con la disastrosa sconfitta di Napoleone e con la
distruzione di gran parte dell’esercito francese. Nel Reglement Provisoire Sur
Le Service De L’Infanterie En Campagne (1788) era, comunque, notevole
l’attenzione rivolta alla qualità delle derrate destinate alle truppe: il pane
resta per tutto il periodo dell’Impero la base dell’alimentazione e doveva
essere ottenuto con grani di frumento di prima qualità (art. 15); la carne
doveva presentarsi “bella, sana e ben asciugata dal sangue” e la macellazione
effettuata il giorno antecedente alla distribuzione, per consentirne il
completo dissanguamento e il raffreddamento (art. 17). Dopo un
combattimento vi era carne a sufficienza, fornita dalle carcasse dei cavalli
abbattuti, che veniva cotta alla brace o ai ferri. In campagna ci si adattava
alle circostanze e il cibo veniva cotto sul fuoco, utilizzando la propria
baionetta a mo’ di spiedo, contrariamente alle disposizioni del predetto
Regolamento, che invece prevedeva l’utilizzo della “gamella”, la pentola
tipica dell’esercito francese: ne veniva assegnata una per ciascuna camerata
(8-10 persone), portata sullo zaino dal soldato più giovane, in termini di
servizio, della squadra. Nell’esercito francese il rancio veniva consumato
collettivamente, quale innovazione introdotta nel 1688 dal Re Sole, Luigi
XIV, che impose di confezionarlo e mangiarlo in caserma, al fine di nutrire
meglio i soldati e di sottrarli ai costi esosi imposti dagli osti; conformemente
alla tradizione, i soldati napoleonici non erano forniti di piatti ad uso
personale, pertanto, per la consumazione del “rancio” si disponevano in
circolo attorno alla “gamella”, ciascuno dotato di un cucchiaio di legno, si
sporgevano con il busto in avanti e con la mano libera dietro alla schiena, e
attingevano alla gamella, un passo indietro senza rialzare il busto, per non
sporcare l’uniforme.L’esercito piemontese del periodo post-Restaurazione
(1815), fortemente debitore dell’impronta francese, presentava analoghe
modalità di consumo della refezione, con la cottura dei cibi fatta per
Compagnia, direttamente dalla gamella e con l’uso dei soli cucchiaio e
coltello; il rancio era monotono, costituito sostanzialmente da zuppa e
brodo . Un tema particolarmente caro a Napoleone fu anche il sistema di
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conservazione delle derrate alimentari: nel 1810 indisse un concorso e
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25 Da qui discende il celebre modo di dire “Se non è zuppa, è pan bagnato”.
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