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Politiche comunitarie, nazionali e della Regione siciliana nel settore forestale



               zione politica, ha finito, paradossalmente, col far sì che il settore venis-
               se inserito in tanti altri settori di attività, per i quali sono state elabora-
               te strategie specifiche, ma che non avesse una propria specificità.
                  Le problematiche ambientali sempre più conosciute e condivise dal-
               l’opinione pubblica, la consapevolezza di problematiche di interesse
               planetario che, comunque, rivestono anche interesse locale, l’accresciu-
               ta domanda in termini di valori paesaggistici ed ambientali “di qualità”
               ed il binomio sinergico boschi-aree naturali protette ha fatto sì che il
               settore, negli ultimi anni, presenti segni di riconosciuta e rinnovata
               attenzione.
                  Il ruolo sociale che le foreste ed il settore forestale, anche con l’in-
               dotto, presentano per la conservazione fisica e sociale del territorio
               marginale e montano è innegabile, e lo sarà ancor più nei prossimi anni.
                  Il progressivo ed irreversibile spopolamento delle campagne, il degra-
               do dei territori, con un’incidenza sempre maggiore di terreni incolti o
               mal coltivati, la pressoché assoluta carenza di manutenzione degli alvei,
               l’incremento della rete viaria principale, che ha comportato una diminui-
               ta importanza della rete viaria secondaria, con conseguente carenza di
               manutenzione della stessa e delle aree adiacenti, spesso anche non tem-
               pestiva, la diminuzione della popolazione rurale e della popolazione con
               interessi rurali, per il progressivo inurbamento e la ridotta incidenza del-
               l’economia rurale sull’economia in generale, la ridotta importanza dei ter-
               ritori rurali nell’opinione pubblica diffusa, e per converso una maggiore
               sensibilità nei confronti dell’ambiente in generale - e delle aree protette
               in particolare - rappresentano il trend attuale.
                  I recenti fenomeni di incendi boschivi hanno posto all’attenzione la
               distruzione di interi territori, che risulta effetto - ma anche causa - del-
               l’abbandono delle campagne.
                  È un pericolosissimo circolo vizioso che bisogna spezzare, anche
               con la consapevolezza della necessità di sopportare dei costi sociali per
               la manutenzione ed il mantenimento del territorio in “efficienza” fisi-
               ca e sociale.
                  In buona sostanza tale azione preventiva, se sottoposta ad una atten-
               ta analisi costi/benefici o ad una più dettagliata analisi SWOT, sarebbe
               sicuramente positivamente valutata.
                  La politica regionale ha già, nell’ambito dei piani e programmi ope-
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               rativi generali, tenuto in considerazione tali circostanze e valutato le
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               opportune azioni di politica economica da porre in essere.
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