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Biodiversità e ibridazione nelle orchidee spontanee:
un caso dell'Alta Murgia in provincia di Bari
(1)
di Giuseppe Nicola Silletti e Piero Medagli .
Riassunto
La famiglia delle Orchidaceae, in base al numero di specie che la
compongono, assume una posizione di spicco rispetto a tutte le altre
famiglie delle Fanerogame. Infatti, unitamente alla famiglia delle
Asteraceae, rappresenta quella più ricca, potendo contare su un contingente
di circa 20.000-25.000 unità su tutta la Terra.
Le aree particolarmente ricche, notoriamente, sono quelle tropicali; sul
territorio europeo e paesi circummediterranei se ne contano 529, in Italia
197 (DELFORGE, 1994, 2001, 2005). Se si considerano anche le entità di
rango subspecifico, questi numeri si elevano rispettivamente a circa 700 e a
circa 230 per il nostro territorio nazionale (DEL PRETE, 2009). L'Italia, con
la sua collocazione al centro del Mediterraneo e le sue peculiarità
fitogeografiche, è uno dei Paesi europei più ricco di orchidee. Il Gargano e
l'Altopiano delle Murge, rappresentano aree con notevoli processi di
speciazione, atteso l'elevato numero di specie e di ibridi.
Sia per la bellezza dei fiori che per la complessità dei processi biologici,
questa famiglia, è stata da sempre oggetto di attenzione da parte di molti
studiosi che cercano di chiarire i fantastici fenomeni che contraddistinguono
la loro vita, primo fra tutti quello dell'ibridazione.
(1) Giuseppe Nicola Silletti del Corpo forestale dello Stato e Piero Medagli del Laboratorio di Botanica Sistematica
ed Ecologia vegetale dell'Università del Salento.
Il lavoro è stato eseguito in parti uguali tra i due Autori.
I quaderni di SILVAE.IT – Pagina 5