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scoperta afferisce al fatto che gli areali di queste specie, facilmente ibridabili
fra loro, finora, non sono mai venuti a contatto e tutto questo avviene in un
contesto ambientale molto eterogeneo (prati, garighe, macchieti e boschi)
dove coesistono una moltitudine di orchidee ed insetti impollinatori.
Ai 52 taxa di orchidee si devono aggiungere 27 ibridi già noti alla
scienza e 11 descritti per la prima volta nel presente lavoro e tutto ciò ci
induce a considerare il territorio pugliese un unicum di straordinaria
biodiversità orchidologico i cui manifesti fenomeni di ibridazione sono
particolarmente attivi e pongono l'Italia in una ulteriore grande posizione di
importanza fitogeografica.
In tal senso è necessario proseguire ed affinare la ricerca atteso che altri
ibridi possono teoricamente esistere come parimenti proseguire nell’azione
di tutela di questi habitat straordinariamente complessi e biodiversi.
Il lavoro è frutto di una ricerca, priva di qualsiasi sostegno finanziario,
che ha visto impegnati il dr. Giuseppe Nicola Silletti del Corpo forestale
dello Stato e il dr. Piero Medagli del Laboratorio di Botanica Sistematica ed
Ecologia vegetale dell'Università del Salento. A loro va l'apprezzamento più
sincero per la meritoria opera che ha messo alla luce, in uno spazio limitato,
l'esistenza scientifica di fenomeni introgressivi che, nel tempo, potrebbero
condurre alla formazione di nuove specie di orchidee.
Cesare PATRONE
Capo del Corpo forestale dello Stato